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Claudia Frascati: “La pallavolo toscana cresce, puntiamo sui giovani”

La presidente del Comitato Regionale Fipav Toscana racconta l’impatto delle vittorie delle nazionali sul territorio, le sfide per gli impianti e il lavoro su tecnici, arbitri e scuole

Dopo le vittorie delle nazionali italiane ai Mondiali, la pallavolo vive un momento di grande entusiasmo. Anche in Toscana il movimento cresce, tra nuove iscrizioni, società sempre più strutturate e la necessità di investire sui giovani. Ne abbiamo parlato con Claudia Frascati, presidente del Comitato Regionale Fipav Toscana.

Le vittorie delle nazionali ai Mondiali hanno avuto un grande impatto mediatico ed emozionale. Che ricadute vede sul movimento pallavolistico toscano?
Fanno sempre bene perché portano entusiasmo. C’è tanto richiamo, anche le società ci confermano che questo momento positivo sta aiutando. Il nostro movimento è in crescita, nonostante qualche abbandono, perché arrivano sempre nuove iscrizioni. La cosa più bella è condividere queste vittorie non solo attraverso la televisione, ma con eventi sul territorio. Nel 2026, quando la Federazione Italiana Pallavolo compirà 80 anni, avremo un’occasione importante per farlo.

A livello di numeri, com’è la situazione in Toscana?
Il settore maschile fa più fatica, ma anche lì stiamo crescendo. Siamo la quinta regione in Italia per risultati, e per una realtà non grandissima è motivo di soddisfazione. Abbiamo tante squadre dalla Serie A in giù, con un girone interamente toscano in Serie B femminile, e questo ci rende orgogliosi. Sul maschile invece ci fermiamo un po’ prima: a livello nazionale le presenze sono poche, ma a livello giovanile i numeri aumentano.

Quali sono i punti di forza del movimento toscano e su cosa state lavorando come federazione?
Il lavoro nelle scuole è fondamentale. Le società più strutturate, con tecnici qualificati, sono attive nei progetti scolastici. La federazione centrale ha promosso iniziative per le primarie che stanno funzionando molto bene. Un punto critico sono le palestre: ce ne sono tante, ma non sempre a disposizione. Stiamo lavorando sugli impianti e sulla collaborazione con i dirigenti scolastici, perché aprire le palestre significa offrire più opportunità a bambini e ragazzi.

Il settore tecnico e arbitrale che situazione vive?
Gli arbitri sono il punto più critico: dopo la riforma dello sport c’è stato molto abbandono. Fare l’arbitro è una passione, ma comporta anche rischi e spostamenti: servono rimborsi adeguati per sostenerli. Stiamo lavorando con una scuola federale per far crescere il movimento. Per quanto riguarda gli allenatori, i numeri ci sono e dobbiamo crescere nella qualità.

Quali prospettive vede per il futuro della pallavolo toscana?
Il nostro obiettivo è investire sul settore giovanile, dai più piccoli del progetto S3 fino ai 18 anni. Lavoriamo per creare percorsi di crescita per ragazze e ragazzi con talento, e per dare a tutte le società le stesse possibilità. Speriamo anche di portare in Toscana una manifestazione nazionale che permetta di vivere da vicino i successi delle nostre nazionali.

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