L’estate è sempre il momento più delicato per le donazioni di sangue, tra le vacanze e le temperature elevate che scoraggiano i donatori, ma quest’anno la Toscana ha superato luglio e agosto con un incremento di oltre mille donazioni in più rispetto al 2024.
La rete dei volontari e dei donatori funziona
“Quest’estate i toscani hanno dato una risposta straordinaria sulle donazioni di sangue e plasma: tra luglio e agosto registriamo un incremento complessivo di 1.133 donazioni, pari all’8,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2024” ha detto la presidente di Avis Toscana Claudia Firenze, tracciando il bilancio dell’estate 2025.
“Solo dal 1° al 20 agosto abbiamo registrato 690 donazioni in più rispetto al 2024, pari a un incremento del 14,3% – sottolinea Claudia Firenze – a luglio le donazioni erano cresciute di 443 unità, pari al +5,17%. Dietro a questi numeri ci sono gesti concreti che hanno permesso a tante persone di ricevere cure e terapie salvavita. Il nostro ringraziamento va ai nostri volontari, alla rete regionale del sistema sangue e naturalmente ai donatori, che hanno dimostrato grande sensibilità anche nei mesi caldi”.
“Il risultato raggiunto – ha aggiunto la presidente di Avis Toscana – è anche frutto del lavoro quotidiano delle sedi territoriali di Avis in tutta la Toscana, che hanno saputo mantenere vivo il contatto con i donatori e promuovere con costanza la cultura della solidarietà. Un aspetto fondamentale per una buona raccolta di sangue e plasma è la programmazione, perché prenotare la propria donazione permette di garantire continuità alle scorte e di rispondere con efficacia ai bisogni delle strutture sanitarie, in ogni periodo dell’anno”.
La Toscana autosufficiente per il terzo anno di fila
Anche questa estate, per il terzo anno di fila, la Toscana si conferma autosufficiente nella raccolta di sangue e plasma, come reso noto dall’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini, che a inizio agosto aveva lanciato un appello per le donazioni.
“È il terzo anno consecutivo in cui raggiungiamo questo importante traguardo – aveva spiegato Bezzini – il che conferma la solidità del nostro sistema trasfusionale e la sua capacità di rispondere con efficacia alle sfide sanitarie”.