Viaggi/

Elba, un museo a cielo aperto racconta la tradizione mineraria

A Rio Marina, dove sorgeva il più grande insediamento dell’isola una mostra permanente per raccontare vita e storia di minatori e impianti

Parco-Minerario-Rio-Marina-R.Ridi

A ogni passo l’Elba svela storia e reperti di uno dei bacini minerari più grandi al mondo. Testimonianze di una storia mineraria antica che si vanno ad aggiungere a borghi, fortezze e ville. Spicca l’area di Rio Marina, dove si trova il Museo mineralogico del Parco Minerario Elbano.

Un tesoro che dal prossimo 2 aprile a Rio Marina si arricchisce di una mostra permanente. Un vero e proprio museo a cielo aperto per le strade della città dove verranno esposti vecchi materiali e attrezzi minerari recuperati e restaurati.

Gli ex minatori: ciceroni d’eccezione

Alla presenza del sindaco Marco Corsini e dell’Assessore alla Cultura Mattia Guerrini, l’inaugurazione sarà anche l’occasione per prendere parte a una visita guidata da ciceroni d’eccezione, ovvero ex minatori. Saranno loro a spiegare il significato concreto e culturale dei materiali esposti: ad esempio, la sgocciolatrice, utilizzata per il trasporto dei minerali alle vasche di raccolta, e l’argano elettrico, utilizzato sui piani inclinati per il trasporto dei vagoni.

I paesaggi lunari dell’isola d’Elba

Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immateriale di questa tradizione fortemente elbana e dei suoi protagonisti, i minatori che dall’antichità hanno lavorato in miniera: per farlo, si propone la riscoperta del territorio di Rio e del Parco Minerario dell‘Isola d‘Elba, nato nel 1991 per riconvertire le aree degradate dall’estrazione del ferro, caratterizzate da suggestivi “paesaggi lunari” e dalla presenza di resti di vecchi impianti di lavorazione.

Miniere: un museo a cielo aperto

Il Parco Minerario include il giacimento di Rio Marina, la miniera più antica dell’Elba che si trova a ridosso del paese e si estende a nord fino al Monte Giove. Qui venivano estratti principalmente ematite e limonite e presenta una profonda escavazione a cielo aperto dove si è formato un laghetto di colore rosso-bruno e dai riflessi violacei, le cui acque sono estremamente ricche di sali di ferro.

“Il patrimonio storico e culturale di Rio Marina rappresenta un fattore identitario eccezionale ed è troppo prezioso per essere lasciato sottoterra o rinchiuso tra quattro mura – commenta l’assessore alla Cultura Mattia Guerrini –. Con questo progetto, abbiamo deciso di raccontare le nostre tradizioni nella vie della città, che diventa così un vero e proprio museo a cielo aperto, per far scoprire al meglio anche ai visitatori i luoghi che stanno esplorando”.

 

I più popolari su intoscana