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Una targa a Firenze per celebrare i 100 anni del cocktail Negroni

Nell’ex caffè Casoni, vicino a piazza della Repubblica, nacque il celebre drink a base di campari, vermouth rosso e gin in onore del conte Camillo Negroni

cokctail Negroni

Una targa per ricordare il luogo in cui il cocktail Negroni venne servito per la prima volta a Firenze nel 1919: così il Campari ha celebrato il centesimo anno dalla nascita del cocktail considerato il secondo più popolare al mondo. Oggi, per iniziativa di Gabriele Maselli, presidente dell’associazione esercizi storici tradizionali è stata svelata la targa affissa sulle pareti dell’ex caffè Casoni, nei pressi della centralissima piazza della Repubblica, dove nacque il celebre cocktail a base di campari, vermouth rosso e gin in onore del conte Camillo Negroni.

L’evento coincide inoltre con l’inizio dell’edizione 2019 della ‘Negroni week’ a cui quest’anno hanno aderito 12mila bar in tutto il mondo. Si tratta di un’iniziativa benefica che in sette edizioni ha raccolto 2 milioni di dollari. “La città di Firenze così ricca di storia e in grado di offrire un’atmosfera unica che rispecchia lo stile di vita italiano non poteva che essere il luogo perfetto per la nascita del Negroni” ha detto Maselli. Per Pier Lamberto Negroni Bentivoglio e Paolo Andalò Negroni Bentivoglio “è davvero incredibile come il ricordo di nostro nonno sia ancora così vivo”.

La leggenda infatti narra che il cocktail fu creato dal barista Fosco Scarselli, dall’idea geniale dell’illustre Conte Negroni, il quale, per dare una sferzata di energia al suo cocktail preferito – l’americano – chiese di sostituire il seltz con un tocco di gin, in onore dei suoi ultimi viaggi londinesi. Al posto della solita fettina di limone, Scarselli ne mise una di arancia e da quel momento, tutti i frequentatori del locale iniziarono a ordinare un “Negroni”. Grazie alla grande fama che accompagnava Camillo a quell’epoca, la notizia del “nuovo nato” si diffuse rapidamente prima in tutta la Toscana e successivamente in Italia.

Per il vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, quella di oggi “è una bella occasione non per promuovere le bevande alcoliche, ma per sottolineare un elemento di cultura materiale: Firenze è sempre stata una città del buon vivere, di cura per il bel vivere e lo stile della sua socialità ha sempre ruotato anche intorno ai suoi caffè storici”.

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