La Fattoria di Celle con la straordinaria collezione d’arte ambientale riapre per l’estate 2025 con grandi novità: si sono conclusi i lavori del Pnrr che hanno reso accessibili per la prima volta al pubblico i giardini seicenteschi della tenuta. Poche settimane fa è terminato il restauro del Grande Ferro Celle, l’iconica scultura realizzata da Alberto Burri. Opera posta proprio all’ingresso della villa.
L’imprenditore Giuliano Gori, scomparso nel gennaio 2024, nel corso dell’intera esistenza ha collezionato opere d’arte che hanno trasformato la tenuta di 45 ettari in provincia di Pistoia nelparco d’arte ambientale più famoso del mondo. Una realtà che ha festeggiato nel 2022 i quarant’anni e che, dopo la morte di Giuliano Gori, prosegue la sua opera attraverso una fondazione che porta il suo nome.

Il restauro del Grande Ferro Celle
L’opera del maestro Burri si trova lungo la strada provinciale Montalese. Fu Giuliano Gori a sollecitare questo intervento artistico per simboleggiare il filo rosso che unisce il territorio circostante al presidio di arte ambientale di Celle. L’opera è stata realizzata dall’artista proprio per stimolarne la curiosità del visitatore senza però intralciarne la visuale.
A collaborare al restauro dell’opera la Fondazione Burri. Sono state fornite le specifiche dei colori originari che risultavano alterati a seguito della prolungata esposizione agli agenti atmosferici e ai raggi solari. È stata la stessa Fondazione Gori-Celle a finanziare totalmente il restauro.
La riapertura dei giardini formali del Seicento
I giardini formali della villa sono stati recuperati grazie al finanziamento Pnrr cultura destinato a valorizzare parchi e giardini storici. Si è provveduto pure al censimento e alla mappatura digitale delle piante del parco.
Grazie a studi e ricerche condotte anche sui disegni realizzati da Ignazio Fabroni negli anni Sessanta del Seicento, sono stati definiti nuovi percorsi di visita per i giardini e per il parco. Sono stati allestiti pannelli esplicativi realizzati in legno riciclato da Rilegno e sono stati messi a disposizione dei visitatori alcuni strumenti digitali.

Giani: “Un giorno emozionante per la Toscana e l’arte”
A festeggiare l’apertura dei giardini seicenteschi anche il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Oggi è un giorno emozionante per la Toscana e per l’arte. Torniamo a vivere questo luogo straordinario, il Parco di arte Contemporanea di Giuliano Gori – ha detto Giani -. Un uomo che ha dedicato la sua vita alla bellezza, alla cultura e alla condivisione. Gori non è stato solo un grande collezionista, ma un vero mecenate, capace di trasformare la sua passione in un dono per la comunità, unendo arte e natura in un dialogo unico“.
“La riapertura del Parco – ha aggiunto Giani – non è solo un tributo alla sua visione, ma un impegno a preservare e valorizzare questa eredità, affinché continui a ispirare le generazioni future. Grazie a chi lavora per mantenerne intatto lo spirito, e grazie a Giuliano per averci insegnato che l’arte non si colleziona solo per sé, ma si condivide per il bene comune”.