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Fotografia, una mostra con gli italian cowboys di Gabrielle Saveri

Dal 24 maggio nella cantina di Caccia al Piano a Castagneto Carducci gli scatti sulla cultura dei butteri visti dall’artista americana

Italian Cowboys di Gabrielle Saveri – foto di Gabrielle Saveri (copyright)

Un progetto per rendere omaggio alla storia e alla cultura dei butteri: dal 24 maggio fino al 15 novembre la dinamica cantina di Caccia al Piano lungo la via Bolgherese a Castagneto Carducci ospita la mostra della fotografa ed artista visuale americana Gabrielle Saveri dal titolo “Italian cowboys – An american eye on the heart of Maremma”.

La mostra fotografica si può definire una “cavalcata diffusa” attraverso le suggestive immagini, anche in grande formato, dedicate ai butteri della Maremma. A confronto due culture: quella dell’Ovest americano caro all’artista e della Maremma, sua nuova terra di elezione. Trait d’union il cavallo, elemento centrale della propria narrazione.

La passione per i butteri della Maremma

Gabrielle Saveri, fotografa californiana di origine italiana, è impegnata in questo progetto da dieci anni. Affascinata dal rapporto di forza ed eleganza tra uomo e cavallo, che i butteri riescono ad esprimere. Mentre la tipica “giacca maremmana” è per lei il segno più evidente di un “italian style”.

Gabrielle Saveri, fotografa americana di origine italiana autrice del progetto “Italian Cowboys” sui butteri

L’artista statunitense porta avanti da anni un progetto dedicato ai leggendari cowboys della Maremma. Sue esposizioni si sono svolte negli Stati Uniti anche nel Buffalo Bill Museum a Cody in Wyoming e al National Cowboy and Western Heritage Museum ad Oklahoma City. Saveri trae spunto per la sua esplorazione fotografica dai butteri ritratti nei loro abiti caratteristici, alle prese con prove di abilità di equitazione e pastorizia.

Sono nata a San Francisco, sono italo americana. Ho studiato come giornalista e lavorato anche per alcuni anni a Roma” racconta la fotografa. Ha sempre avuto una grande passione per i cavalli e sognava, un giorno, di incontrare i butteri e di vederli in azione.

“Italian cowboys – An american eye on the heart of Maremma” della fotografa Gabrielle Saveri – foto di Gabrielle Saveri (copyright)

Un’avventura partita con un incontro

Grazie all’incontro con un uomo di origine francese profondo conoscitore del mondo dei cavalli ha trovato il contatto giusto. Così Saveri è volata in Italia e ha raggiunto Alberese dove è avvenuto l’incontro fatale con i butteri. Dal 2014 torna sempre a Grosseto per fotografare gli “italian cowboys“.

Ho avuto la fortuna nel 2015, mentre lavoravo a Roma come giornalista, di entrare in contatto con questa straordinaria cultura agreste e ne sono rimasta completamente affascinata. Da allora mi sono totalmente dedicata a conoscerla, approfondirne gli aspetti più diretti e personali ed a tradurla attraverso il linguaggio visuale della fotografia, quello a me più congeniale” sottolinea Gabrielle Saveri.

La consacrazione al museo del West

Il suo lavoro è stato così apprezzato che i suoi scatti sono stati esposti prima all’Istituto di Cultura Italiana di San Francisco nel 2019 e, successivamente, anche al Buffalo Bill Center e al National Cowboy & Western Heritage Museum di Oklahoma City.

Nel 2015 ho fotografato il primo raduno dei butteri, l’anno dopo la transumanza e poi il primo corso rivolto alle donne buttere” aggiunge la fotografa. “Sono felicissima ed onorata di potere esporre il mio lavoro nella cantina di Caccia al Piano a Bolgheri, là da dove la Maremma nasce per poi distendersi fino al mare dell’Argentario ed ai confini del Lazio” conclude.

“Italian cowboys – An american eye on the heart of Maremma” della fotografa Gabrielle Saveri – foto di Gabrielle Saveri (copyright)

L’omaggio di Caccia al Piano all’arte

Ora con la mostra alla tenuta di Caccia al Piano ha la possibilità di far vedere e conoscere i suoi scatti anche in Italia. “Sono molto felice di ospitare la mostra Italian Cowboys della mia grande amica Gabrielle Saveri, perchè ribadisce il nostro desiderio di rendere Caccia al Piano una tenuta “aperta”, dinamica ed in contatto con la comunità locale e con gli appassionati che visitano il nostro territorio” dichiara Paolo Ziliani, presidente di Caccia al Piano e del Gruppo Guido Berlucchi-Franciacorta di cui la cantina fa parte.

Il Vino, da sempre, è elemento di condivisione e convivialità, anche oltre la tavola. Ed è questo lo spirito con cui abbiamo immaginato un programma in cui, ogni anno, creiamo relazioni con le Arti: per il godimento di tutti della bellezza di questo territorio” assicura Ziliani.

Le immagini della mostra sono state curate da Sarah Leen, past-Director della sezione Fotografia del National Geographic Magazine. L’esposizione integra il percorso delle visite guidate alla cantina, è aperta da lunedì a sabato, dalle 10 alle 18.

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