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Il Fondo Oriana Fallaci diventa accessibile grazie all’inventario archivistico e al catalogo “Il cuore in Toscana”

L’opera è frutto del lavoro, durato quasi 4 anni, che Archivio e Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana hanno portato avanti insieme per inventariare, catalogare, descrivere e riordinare tutto il materiale donato dall’erede Edoardo Perazzi

Oriana Fallaci

Oltre duemila documenti tra materiale archivistico, libri e oggetti personali, che si trovavano nella sua abitazione di Casole, località di Greve in Chianti, donati nel 2016 dall’erede Edoardo Perazzi al Consiglio regionale della Toscana costituiscono il Fondo Oriana Fallaci.

L’archivio, tra i tre più importanti al mondo, è già disponibile al pubblico dal 2019, ma è diventato pienamente accessibile grazie al volume “Il cuore in Toscana: il Fondo Oriana Fallaci: inventario archivistico e catalogo bibliografico”.

Il libro, a cura di Katia Ferri, Elena Michelagnoli e Monica Valentini, inventario archivistico di Margherita Cricchio e Agnese Lorenzini (Edizioni dell’Assemblea, 2023), è stato presentato nella Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo di Firenze.

L’opera è frutto del lavoro, durato quasi 4 anni, che Archivio e Biblioteca del Consiglio hanno portato avanti insieme per inventariare, catalogare, descrivere e riordinare tutto il materiale.

Il testo, composto da numerosi indici, appendici e da una tavola sinottica, si propone come una guida, uno strumento fondamentale per rendere noto il contenuto del Fondo e navigare all’interno di esso, accompagnando il pubblico, nella scoperta di dimensioni meno note della personalità della giornalista e scrittrice fiorentina.

“Il fondo Oriana Fallaci è una ricchezza per tutta la Toscana e per tutti noi – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – Ringrazio Edoardo Perazzi che ha permesso di mettere a disposizione i suoi scritti, anche quelli ancora non noti, alle cittadine e ai cittadini della nostra regione. E poi rivolgo un grande ringraziamento alle curatrici del volume che hanno svolto un lavoro enorme, che io vorrei rilanciare, facendo in modo che questi scritti possano essere digitalizzati per dare la possibilità a tutti i cittadini del mondo di accedere a un archivio unico, dal valore inestimabile, in cui si raccontano pezzi della vita e del pensiero di Oriana Fallaci”. “Il valore della libertà, il valore della memoria, hanno bisogno di essere coltivati – ha continuato Mazzeo – : noi vogliamo farlo aprendo le porte di questa biblioteca e del nostro archivio a tutto il mondo. Oggi è stato compiuto un passo, ma vogliamo proseguire nel cammino, per fare in modo che quella memoria possa continuare ad essere viva”.

La parte archivistica del Fondo, conservata e consultabile presso l’Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana in via Cavour, abbraccia tutta la vita professionale della Fallaci, dagli anni Cinquanta fino al 2006, sia quella di giornalista che di scrittrice.

Mentre nella sala della Biblioteca della Toscana ‘Pietro Leopoldo’ sono esposti i suoi oggetti personali: una macchina da scrivere, un Corano tascabile, dischi, libri e videocassette

Il progetto del Fondo Oriana Fallaci è nato nel 2006, dopo la scomparsa della scrittrice, ed è stato portato avanti con convinzione dall’allora presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini insieme al suo portavoce dell’epoca, il giornalista Aligi Cioni.

“Complimenti al presidente del Consiglio regionale Mazzeo che ha chiuso una bella odissea – ha detto Nencini, oggi presidente del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux – . Il Fondo Fallaci porta una ricchezza documentaria straordinaria. Quando abbiamo cominciato questo lavoro eravamo in un isolamento totale. Ma il legame tra Oriana e Firenze è totale, inscindibile. Oriana sta a Firenze come Henry Ford sta a Detroit: senza Detroit non c’è la Ford, senza Firenze non ci sarebbe stata Oriana. La sua storia e la sua formazione sono fiorentine. Quindi avere il Fondo nel Consiglio regionale è la cosa giusta”.

“Una giornata storica”, l’ha definita Edoardo Perazzi, nipote, erede universale di Oriana Fallaci e curatore del suo lascito. “L’archivio rappresenta un passo fondamentale per mettere a disposizione il lavoro di Oriana e anche parte della sua vita, perché gli oggetti contenuti nel fondo, i suoi scritti personali, le lettere servono a capire non solo come lavorava ma anche come ragionava, come era fatta, quanto fosse legata alla sua famiglia e a questa città. Il fondo fiorentino, che si aggiunge a quello americano della Boston University e a quello della Fondazione Corriere della Sera è il più “ricco”. “Abbiamo volutamente scelto di lasciare qui a Firenze più materiale rispetto agli altri – ha spiegato Perazzi – perché Firenze è la sua città e il lavoro e gli spazi messi a disposizione dalla Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana sono straordinari. Ci siamo affidati totalmente a questo team di archiviste di altissimo livello. La pubblicazione di un manuale per la consultazione è un ulteriore step. Penso che Oriana ne sarebbe stata molto contenta e fiera”.

“Con questa pubblicazione – ha affermato Monica Valentini, curatrice del volume e responsabile dell’archivio storico del Consiglio regionale della Toscana – che è disponibile anche in formato digitale sul nostro sito, è possibile per chiunque, studiosi ma anche curiosi, appassionati e amanti della scrittura di Oriana Fallaci, vedere che cosa possediamo e fare richiesta per consultare il materiale. Siamo certi che questo lavoro analitico darà ulteriori possibilità di lettura e di ricerca della figura e dell’opera della Fallaci”.

La storia del Novecento e dei suoi protagonisti

La parte archivistica del Fondo include la documentazione raccolta per interviste e articoli, i nastri originali dei colloqui con i grandi personaggi della storia (oggi digitalizzati e consultabili), dossier tematici sul Vietnam, sulla politica italiana e internazionale, sulle missioni aerospaziali (verso cui nutriva un grande interesse), appunti e bozze di quasi tutte le opere letterarie con correzioni autografe.

Tra le registrazioni, interviste e colloqui con i personaggi più diversi: Barbra Streisand, Federico Fellini, Antonio De Curtis (in arte Totò), Anna Mazzini (Mina), Federico Fellini, la senatrice Angelina Merlin, Sandro Pertini, Laura Capon (moglie del premio Nobel Fermi), gli astronauti prima della missione sulla Luna, i soldati in Libano.

Un archivio che diventa una fonte storica e che, ha commentato Diana Toccafondi, presidente del comitato tecnico scientifico per gli archivi del ministero della Cultura, “racconta non solo Oriana Fallaci, ma una parte del Novecento attraverso le interviste e i materiali sonori. Un racconto tuttavia, sempre col filtro di Oriana Fallaci, che aveva nello stesso momento l’intento di mettersi in una posizione empatica nei confronti delle persone che intervistava, ma anche giudicante. C’è la sua interpretazione del secolo, ma anche il suo sguardo, che è, ricordiamolo, uno sguardo anche femminile”.

Sui siti web del Consiglio regionale e della Biblioteca Pietro Leopoldo ci sono due pagine dedicate al Fondo Fallaci.

L’indirizzo e-mail al quale far riferimento per qualsiasi informazione è fondo.fallaci@consiglio.regione.toscana.it

Fondo Oriana Fallaci
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