A dieci anni dalla Riforma Delrio e dalla legge regionale 22/2015 che hanno profondamente modificato il ruolo delle Province, la Toscana si interroga sul futuro di questi enti, partendo da un dato chiaro: per la maggioranza dei cittadini toscani il ridimensionamento delle Province è stato un errore. Lo evidenzia l’indagine promossa da Upi Toscana e condotta dall’Istituto Demopolis, presentata oggi a Firenze presso l’Istituto degli Innocenti durante l’Assemblea Generale dell’Unione delle Province Toscane.
La ricerca per Upi Toscana
La ricerca ha analizzato in profondità l’opinione dei cittadini, degli stakeholder regionali e di un campione rappresentativo di amministratori pubblici locali. Il quadro che ne emerge è netto: il 52% dei cittadini giudica negativamente la riforma, percentuale che sale all’83% fra sindaci e consiglieri comunali. Non solo: per il 72% dei toscani, la riforma non ha migliorato la qualità dei servizi pubblici, mentre l’84% degli stakeholder conferma un sostanziale fallimento rispetto agli obiettivi iniziali di risparmio e performance.
“La ricerca – dichiara il presidente di Upi Toscana Gianni Lorenzetti – conferma quanto noi amministratori viviamo ogni giorno nei territori: senza risorse e competenze adeguate le Province non sono messe in condizione di svolgere pienamente le loro funzioni, fondamentali per la vita delle comunità locali. Oggi, a dieci anni dalla riforma, è evidente che serva un ripensamento serio e condiviso. I cittadini chiedono più rappresentanza, più efficienza, più prossimità: e la Provincia, con elezione diretta e un adeguato sostegno economico, può tornare ad essere quel livello intermedio indispensabile tra Comuni e Regione”.
Gandolfi: “Restituire alle Province un ruolo chiaro”
Il presidente di Upi, Pasquale Gandolfi, ha voluto sottolineare l’urgenza di restituire alle Province un ruolo chiaro e funzioni mirate alla programmazione dei servizi sui territori. “Giornate di confronto come quella di oggi, che vede insieme Governo, Regioni, Province e Comuni, sono essenziali per ricostruire quel quadro di sistema istituzionale che è stato reso fragile dalla Legge 56/14. A Governo e Parlamento – ha aggiunto Gandolfi – chiediamo di portare a termine al più presto quegli interventi che si possono fare, anche in questa fase della legislatura, per restituire alle Province funzioni chiare con le risorse necessarie per esercitarle, una governance che assicuri stabilità all’ente e la possibilità di assumere il personale altamente qualificato indispensabile per rafforzare le strutture. Ma noi crediamo che in questo processo possano avere un ruolo fondamentale anche le Regioni e la proposta di legge regionale che presentiamo oggi ha l’obiettivo di aprire sui territori tavoli di confronto per rivedere le leggi regionali che dieci anni fa hanno dovuto dare attuazione alla Legge 56/14. Ci sono funzioni che sono di livello provinciale perché solo a quel livello possono offrire servizi efficienti ottimizzando al meglio le risorse a disposizione”.
Giani: dare poteri a Province ed elezione diretta presidente
“Ritengo che sia a questo punto necessario che lo Stato doti nuovamente le Province di poteri, e contemporaneamente legittimi la figura del presidente della Provincia con l’elezione diretta” ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a margine dell’assemblea di Upi Toscana.
La riforma Delrio, ha ricordato Giani, “era il presupposto per sciogliere le Province, perché allora si pensava al referendum costituzionale del 2016 che però inaspettatamente fu bocciato dai cittadini, quindi la parola Provincia è rimasta nella Carta costituzionale. Le Province, che erano state prosciugate di personale e di poteri, rimasero sostanzialmente con una forte diminuzione del loro ruolo, e quindi quella che viene chiamata riforma in realtà è una non riforma, è un depauperamento e depotenziamento delle Province. Visto che i cittadini hanno voluto che le Province rimanessero nella Carta costituzionale, bisogna ridare loro il ruolo che hanno da un punto di vista costituzionale”.
La proposta di legge regionale sul riordino delle funzioni avanzata da Upi Toscana in occasione dell’assemblea, ha concluso Giani, “mi sembra che sia una buona base di discussione per i partiti in fase elettorale e per la prossima legislatura”.