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La notte dei campioni del rispetto: il Premio Fair Play Menarini incanta Fiesole

Al Teatro Romano la cerimonia di premiazione della 29ª edizione: grandi nomi dello sport mondiale premiati per i valori di lealtà, correttezza e rispetto. Tamberi, Figo, Vujacic, Bellandi, Vlasic, Thorpe e tanti altri protagonisti di una serata emozionante

In un’epoca in cui la retorica della vittoria sembra talvolta soffocare i valori più autentici dello sport, c’è una sera in cui il talento si inchina al rispetto, e il gesto tecnico cede il passo a quello umano. È la sera del Premio Internazionale Fair Play Menarini, che ha illuminato il Teatro Romano di Fiesole con la sua 29ª edizione, trasformando una cornice di storia e bellezza in un palcoscenico per l’etica, la correttezza, la lealtà.

Un evento che ha unito campioni di ieri e di oggi, atleti olimpici, leggende del calcio, voci dello sport e nuove promesse, non per esaltare solo le loro vittorie, ma per raccontare come le hanno ottenute. “Il fair play è molto più di una regola sportiva – ha detto la sindaca di Fiesole, Cristina Scaletti – è un linguaggio universale che ci insegna a rispettarci e a convivere in armonia. E questi sono i valori che ispirano anche la nostra candidatura a Capitale italiana della cultura 2028″.

I protagonisti

Ad aprire la serata, uno dei due portabandiera italiani alle Olimpiadi di Parigi 2024, Gianmarco Tamberi, che presto oltre a campione olimpico diventerà anche padre. Tamberi ha condiviso l’intensità delle scelte recenti della sua carriera: “Ho tremato anch’io all’idea di smettere, ma poi Chiara, mia moglie, mi ha detto che aspettavamo una bambina. Quella notizia mi ha dato la forza di andare avanti, di affrontare le difficoltà, e di trasmettere a mia figlia i valori del rispetto e del fair play». Per lui, il gesto di condividere l’oro con Barshim a Tokyo resta «il culmine della mia carriera, un momento esemplare“.

Sul palco anche Luis Figo, Pallone d’Oro 2000, che ha ricevuto il premio con emozione: “È un riconoscimento che arriva dopo la fine della carriera ed è importante proprio per questo. Ho sempre cercato di seguire i valori del calcio, dello sport. Non sono stato perfetto, perché la perfezione non esiste, ma ho provato a fare le cose nel modo giusto“.

A parlare di rispetto e trasmissione di valori è stato anche Sasha Vujacic, due volte campione NBA con i Lakers: “Questo premio rappresenta tutto ciò in cui credo. Oggi sento la responsabilità di restituire qualcosa ai giovani: devono capire come si vince nel modo giusto». 

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Donne, sport e rispetto

Tra le premiate, Alice Bellandi, campionessa del mondo e olimpica di judo: “Questo premio è un onore, perché rappresenta i valori più importanti dello sport. Nel judo il rispetto è la chiave: il saluto, la relazione con l’avversario, la disciplina. Che tu vinca o perda, il rispetto viene prima di tutto“.

A incantare la platea anche Blanka Vlasic, leggenda del salto in alto: “È bello sapere che la gente mi ricorda per ciò che ho rappresentato. Il fair play è anche aiutare le avversarie, come faceva il mio allenatore. Il vero spirito sportivo è desiderare che tutti rendano al meglio“.

La voce dello sport

Un riconoscimento è andato anche a Guido Meda, storica voce della MotoGP: “Sono un narratore. Forse ho raccontato lo sport in maniera divertente, regalando un po’ di svago. Lo sport è uno dei pochi strumenti che abbiamo per fondare una società civile, e raccontarlo è un grande onore“.

Leggende e futuro

Tra gli ambasciatori del Premio, che una volta ricevuto si diventa a vita, anche Ian Thorpe, leggenda del nuoto con cinque ori olimpici: “Il vero campione è chi viene ispirato dai grandi del passato e riesce a ispirare chi verrà. Il nuoto sta vivendo una fase entusiasmante, e anche l’Italia ha nuove stelle che stanno facendo la differenza“.

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Andy Diaz, bronzo alle Olimpiadi di Parigi nel salto triplo e ora cittadino italiano, ha parlato del legame tra etica sportiva e percorso personale: “I valori del fair play mi hanno reso la persona che sono. Far parte della squadra italiana è un orgoglio: è una famiglia unita che punta in alto”.

Un segnale forte

Anche Demetrio Albertini e Alessandro Costacurta, simboli del calcio italiano, hanno ricevuto il riconoscimento. Albertini ha ricordato come il fair play non sia una regola scritta, ma un valore che attraversa tutti gli sport. Costacurta ha sottolineato: “Oggi c’è più rispetto in campo rispetto ai miei tempi, ed è un messaggio positivo“.

Nadia Battocletti, fresca di argento olimpico nei 10.000 metri, ha testimoniato l’impatto dello sport anche fuori dalle piste: “Molti mi dicono che hanno ricominciato a correre grazie a me. Questo è il bello dello sport: ispirare gli altri, anche solo con l’esempio“.

Un premio che parla al cuore

La serata di Fiesole ha confermato che il Premio Fair Play Menarini non è solo un riconoscimento, ma un messaggio: si può vincere restando leali, si può gareggiare senza perdere il senso umano dello sport. “Celebriamo atleti straordinari non solo per i risultati, ma per la correttezza, la lealtà, il rispetto. Anche sotto le pressioni più alte, restano fedeli ai valori dello sport. E diventano ambasciatori nel mondo”, ha sottolineato Filippo Paganelli, membro del board della Fondazione Fair Play Menarini. Tra i sorrisi dei campioni, le emozioni delle testimonianze e gli applausi del pubblico, è stata celebrata una verità semplice e potente: il fair play è il vero oro dello sport.

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