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Le Pietre dei Giganti bruciano i ponti col passato: arriva l’album dal vivo che racchiude due anni di concerti

A due anni di distanza dall’album “Veti e culti” e prima di tuffarsi in una nuova avventura compositiva, la band fiorentina regala ai fan la versione live di alcuni dei loro brani preferiti nel disco “Prima che il fuoco avvolga ogni cosa”

Le Pietre Dei Giganti

Nel 1519 il conquistatore spagnolo Hernan Cortés raggiunse il Nuovo Mondo sbarcando sulla costa dello Yucatan. Aveva con se 600 uomini, armi e cavalli. Appena sbarcato ebbe un’idea geniale: bruciò le navi che lo avevano portato fin lì, pronunciando una frase che passerà alla storia “Ya no hai vuelta atras” cioè “Non si può tornare indietro”. Ha così inizio la sanguinosa conquista dell‘impero Azteco. 

Allo stesso modo la band toscana Le Pietre dei Giganti a due anni di distanza dall’album “Veti e culti”, e prima di tuffarsi in una nuova avventura compositiva, regala ai fan la versione live di alcuni dei loro brani preferiti nel disco “Prima che il fuoco avvolga ogni cosa”, uscito il 17 maggio su tutte le piattaforme in digitale, CD e vinile per Overdub Recordings.

Sulla copertina del disco c’è un idolo che brucia, a rappresentare la conclusione di una fase e l’inizio di una nuova a venire.

Francesco Nucci ci ha raccontato: “L’idea per il disco nasce dal fatto che ci siamo ritrovati le registrazioni multitraccia di due serate del tour di Veti e Culti, due concerti meravigliosi in luoghi meravigliosi: all’Auditorium Novecento di Napoli e al festival Serravalle Rock in provincia di Pistoia. Quindi con calma le abbiamo riascoltate e c’era qualcosa che ci piaceva particolarmente nell’atmosfera, in come ci eravamo sentiti sul palco. Nasce così l’idea di dare una versione live dei nostri brani, anche perché negli anni le canzoni sono cambiate e hanno acquisito un nuovo sound.”.

è nata l’idea di dare una versione live dei nostri brani, anche perché negli anni le canzoni sono cambiate e hanno acquisito un nuovo sound

La band formata da Lorenzo Marsili, Francesco Utel, Francesco Nucci e Niccolò Pizzamano restituisce così la carica primordiale e istintiva della sua musica stoner rock neo-psichedelica, in un disco essenziale e ruvido.

La scaletta, di nove brani, attinge dunque in prevalenza al materiale di Veti e culti  e Quando l’ultimo se ne andrà, un blues sul distacco dalle radici, alle suite Foresta II (La bestia) e Foresta III (L’ultimo crepuscolo), sino al grunge apocalittico di Ohm e alla malinconia di Polvere – e in parte all’album d’esordio Abissi del 2019.

“Abbiamo cercato di dare una fotografia della band, ha proseguito Francesco Nucci, di com’è dal vivo, per dare un’immagine degli arrangiamenti. Molti in questi due anni e mezzo che abbiamo suonato ci hanno chiesto se avevamo materiale live, oppure ci dicevano che dal vivo i suoni rendono meglio. Quindi ci è sembrato giusto dare anche questa versione per far sentire come suoniamo. Abbiamo anche voluto immortalare questo momento prima di dedicarci ad altro, mettere un punto e registrare un altro disco cercando altri stimoli.”

“Quest’estate non ci troverete in giro a suonare – ha concluso Nucci – saremo completamente chiusi in studio perché sta nascendo il nuovo disco. In questo momento abbiamo bisogno di dedicarci alla scrittura, ci prendiamo un anno di pausa per mettere la testa su quello che verrà.”

Le Pietre dei Giganti sono dunque pronti a rinascere dalle fiamme come la Fenice con un disco nuovo di zecca che sperimenterà nuove sonorità e guarderà in altre direzioni.

 

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