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“L’infinito volgere del tempo” le opere dell’artista Carlo Zoli a palazzo Strozzi Sacrati

Dal 7 marzo al 13 aprile 2024 nella sede della Regione Toscana saranno esposte 35 terrecotte policrome: titani, angeli, eroi, divinità dell’Olimpo, spesso associati al cavallo, tema da sempre prediletto dall’artista

Carlo Zoli è protagonista a Firenze della mostra “L’infinito volgere del tempo”, in programma dal 7 marzo al 13 aprile 2024 nella sede della Regione Toscana che patrocina l’evento e ha accolto l’artista nella sede di palazzo Strozzi Sacrati. 

Dopo la partecipazione alla XIV Florence Biennale, dove ha vinto il primo premio nella categoria della ceramica, il maestro faentino torna nel capoluogo toscano con un‘importante mostra monografica, curata da Greta Zuccali.

L’artista presenterà al pubblico una selezione di trentacinque terrecotte policrome, pezzi unici e irripetibili, che ne ripercorrono la poetica ispirata al mito, ma non solo, e ne documentano l’evoluzione dagli anni novanta fino ad oggi.

“Sono lieto di ospitare a Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo a Firenze, sede della Presidenza, la mostra di Carlo Zoliha affermato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani –. L’artista ci conferma la sua potente creatività che di volta in volta si fa meraviglia dell’attimo, contemplazione e preghiera, enigma e sogno. Da presidente della Regione Toscana mi piace sottolineare anche una serie di opere che rimandano alla Toscana e alla sua civiltà, dal re etrusco Lars Porsenna a quel Pegaso che per noi toscani è indissolubilmente legato a un’idea e a una pratica di libertà”.

“L’opera di Carlo Zoli – spiega la curatrice Greta Zuccali – la si può definire come una costante ricerca dell’umano, come del resto accade in tutte le espressioni creative del nostro tempo, dalla moda al design fino ad arrivare alla musica. I risultati sono figure e profili al tempo stesso familiari e non: in parte divinità, in parte individui mortali, in parte qualcos’altro ancora. Sono creature del tutto simili a quelle che abitano la Terra che si concedono tuttavia il lusso di vivere le proprie passioni liberamente, scegliendo altresì di abbigliarsi di fantasie e sogni. I personaggi di Carlo popolano un paesaggio immaginato dove convivono bellezza e provocazione, terra e cielo, dove nulla è omologato e in cui tutto può ancora stupire”.

La mostra di Carlo Zoli

Partendo dallo scalone d’onore e proseguendo nelle magnifiche sale del monumentale palazzo affacciato su piazza del Duomo, si potranno ammirare, le creature eteree e armoniche delle serie “Quiete” e i soggetti viscerali e battaglieri della serie “Tempesta”,  ma anche opere recenti e serie mai viste, come quella che dà il titolo alla mostra e che ne costituisce il cardine.

Nella serie “L’infinito volgere del tempo”, l’elemento del cerchio diventa protagonista a sottolineare la presa di distanza dalla concezione lineare del tempo, per cui ogni cosa ha un inizio e una fine, un senso e uno scopo, e affermando piuttosto la ciclicità degli eventi e il tempo circolare.

I personaggi inseriti nelle loro orbite richiamano citazioni che da Pitagora a Eraclito arrivano fino a Nietzsche e a uno dei capisaldi della sua filosofia: “l’eterno ritorno dell’uguale”.

Nella saga della vita messa in scena da Zoli, modellando finemente l’argilla poi rifinita con patine, smalti, metalli preziosi, troviamo figure immaginifiche e bellissime, enigmatiche e fantastiche, ancorate al mito classico, alla letteratura cavalleresca o alle tradizioni cristiane, che popolano un mondo parallelo, quello dell’immaginazione.

Titani, angeli, eroi, divinità dell’Olimpo, spesso associati al cavallo, tema da sempre prediletto dall’artista, in quanto simbolo di forza e potenza vitali.

Il percorso si completa con alcuni soggetti strettamente connessi alla Toscana ovvero la serie dedicata a “Pegaso” cavallo alato nato dal collo di Medusa e divenuto simbolo della Regione per i valori positivi: pace e volontà di combattere per la libertà.

Tra le opere in mostra si trova anche la figura di Lars Porsenna, re etrusco di Chiusi, che ottenne la resa di Roma e che nel contesto della mostra incarna l’antieroe, colui che con tenacia e coraggio riesce a sfidare, e sconfiggere, il potere stabilito.

Carlo Zoli – © Camilla Valli

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