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© Matteo Del Rosso

Attualità /

Dopo 100 anni Marina di Pisa ritrova la locomotiva Dante Alighieri: è la più antica d’Italia

La locomotiva del “Trammino” adesso è esposta nella centrale piazza delle Baleari a Marina di Pisa, dopo un restauro conservativo per preservarla dagli agenti atmosferici e marini

Festa a Marina di Pisa per il ritorno, un secolo dopo, della “Dante Alighieri”, la locomotiva in dotazione alle tramvie a vapore pisane che per anni fu in servizio sui binari della linea Pisa-Pontedera prima e Pisa-Boccadarno poi.

La macchina pesa a vuoto circa 14 tonnellate, è lunga 6,7 metri e larga 2,65. Con la ciminiera installata raggiunge oltre 3 metri di altezza da terra.

È la più antica d’Italia e in ottimo stato di conservazione e fu costruita nel 1883 dalla tedesca Henschel e Sohn di Cassel e rimase in attività a Pisa fino agli anni ’20 del Novecento. Adesso è esposta nella centrale piazza delle Baleari, dopo un restauro conservativo per preservarla anche dagli agenti atmosferici e marini.

“La locomotiva ritorna a casa – spiega il sindaco Michele Conti – Nella riqualificata piazza Baleari a Marina di Pisa abbiamo voluto riportare uno dei simboli della storia e della tradizione cittadina. Siamo convinti della bontà degli investimenti fatti e programmati per il futuro in tutto il nostro Litorale che deve tornare a essere accogliente, confortevole e attrattivo per pisani e turisti. Abbiamo visto come le abitudini di passare le vacanze siano cambiate per tutti noi dopo l’emergenza sanitaria, il turismo interno e di prossimità ha riempito le località della costa toscana. È dunque, questo il momento giusto di investire nelle riqualificazioni per colmare quel gap che il nostro litorale sconta per la mancanza di visione degli ultimi vent’anni permettendo a Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone di giocare le proprie carte come destinazioni turistiche balneari di qualità”.

La locomotiva del “trammino”, come la chiamano i pisani, è stata ritrovata, conclude l’assessore al Turismo, Paolo Pesciatini, “grazie a Luciano Dué, pisano e grande appassionato della nostra storia, ad Antonio Arcucci che sapeva delle mie ricerche intorno alla locomotiva, e alla ditta Ferrato di Padova che l’ha conservata, stipulando con noi un comodato gratuito per esporla alla nostra comunità”.

 

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