Lucca è diventata un laboratorio di innovazione urbana e sociale che valorizza gli animali come risorsa pubblica per il benessere della comunità grazie a IN-HABIT, il progetto dell’Università di Pisa che si è chiuso dopo cinque anni con un bilancio positivo. Tra i risultati raggiunti ci sono 15 km di percorsi “animabili”, nuovi servizi con animali per persone fragili, una spinta alla pet economy con nuove imprese nate dalla relazione uomo-animale
Dai percorsi smart ai percorsi educativi
Promosso dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Lucca e LuccaCrea, IN-HABIT ha trasformato la città toscana nella prima in Europa a dotarsi di una politica integrata uomo-animale, fondata sul principio della “One Health”, ovvero di “salute unica”, capace di generare valore sociale, culturale ed economico.
In cinque anni di attività, IN-HABIT ha rigenerato lo spazio urbano e la vita cittadina attraverso la creazione di 15 chilometri di “animabili”, percorsi smart associati ad aree relazionali pensati per favorire l’interazione tra persone e animali.
Il progetto ha coinvolto la cittadinanza aprendosi a una dimensione sociale e culturale. Centinaia di studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie hanno partecipato a percorsi educativi di coprogettazione urbana. Una delle attività è stata la sperimentazione di “CityPets”, un gioco di carte sulla gestione responsabile degli animali in città.
“Il progetto ha creato una piattaforma di partecipazione che ha coinvolto cittadini, amministrazioni pubbliche e associazioni – spiega la professoressa Chiara Mariti dell’Ateneo pisano – i risultati hanno evidenziato la capacità degli animali a ridurre l’ansia e facilitare il dialogo e il confronto anche in situazioni complesse, come quella degli anziani nelle RSA, ma anche creare opportunità economiche per giovani e donne a supporto di un benessere e una salute inclusiva”.
La valorizzazione della pet economy
Ma al centro di IN-HABIT ci sono stati anche gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, con interventi assistiti con animali nelle residenze sanitarie e l’ideazione di un servizio di pet care per persone fragili.
IN-HABIT ha poi valorizzato la pet economy: sono stati avviati 35 progetti imprenditoriali, dal turismo pet-friendly alla gestione innovativa dei servizi per animali, offrendo nuove prospettive di lavoro, soprattutto per giovani e donne.
“I pet in Italia sono in numero superiore agli abitanti ed oltre la metà delle famiglie ha deciso di condividere la propria vita con degli animali. A questi si aggiungono gli animali presenti in natura che rappresentano fonte di biodiversità e di contatto con la natura di estrema importanza per i cittadini – sottolinea il professore Francesco Di Iacovo dell’Università di Pisa, coordinatore di IN-HABIT – da questo punto di vista, il progetto ha messo in luce un grande potenziale in termini sociali ed economici, la nostra ambizione è di replicare anche altrove il modello sviluppato a Lucca per avviare percorsi di innovazione capaci di dare nuove risposte ai bisogni emergenti nelle città”.