Attualità/

Neonata salvata all’ospedale Meyer di Firenze grazie alla diagnosi prenatale

La piccola aveva un’anomalia all’intestino, scoperta durante la gravidanza con un’ecografia all’ospedale pediatrico fiorentino: appena nata è stata sottoposta a una delicata operazione e oggi è tornata a casa

Neonato - © Aditya Romansa - Unsplash

Una diagnosi prenatale definita dagli esperti “eccezionale” e due delicate operazioni all’intestino – di cui una a poche ore dalla nascita – hanno salvato la vita di una neonata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, grazie a una diagnosi prenatale.

È una storia a lieto fine quella della piccola, originaria della Calabria, che dopo quasi cinque mesi di cure ha potuto fare ritorno a casa: sta bene e progressivamente potrà cominciare ad alimentarsi naturalmente, senza ricorso alla nutrizione parenterale.

L’ecografia, il cesareo d’urgenza e l’intervento all’intestino

Tutto inizia ad agosto, quando la futura mamma, alla 31esima settimana, su suggerimento del suo ginecologo si reca al Meyer.
All’ospedale fiorentino un’ecografia rivela una grave anomalia: una severa dilatazione delle anse intestinali del feto, indicativa di un’acuta patologia intestinale. Durante questa valutazione, stimando il benessere fetale attraverso l’ecografia doppler, il team della diagnosi prenatale evidenzia anche una grave anemia fetale.

Ciò porta a un cesareo d’urgenza a Careggi, seguito da un tempestivo trasferimento della neonata al Meyer per l’intervento: la piccola subisce una resezione massiva dell‘intestino tenue, di cui il 75% risultava compromesso, ed una tubostomia, una tecnica alternativa alla stomia convenzionale, grazie alla quale i chirurghi hanno creato una derivazione intestinale esterna, posizionando poi la nutrizione parenterale.

Il team del Meyer che ha diagnosticato, operato e curato la neonata

I genitori: “Il Meyer è stato la nostra casa”

Dopo tre mesi, durante i quali la piccola è stata presa in carico dalla terapia intensiva, la bambina ha avuto una seconda “delicata” operazione per la ricostruzione dell’intestino. Mediante tecniche di rimodellamento le è stato garantito un nuovo intestino che possa funzionalmente e fisiologicamente garantire una vita normale in futuro.

“Per tanti mesi il Meyer – raccontano i genitori della piccola è stato la nostra casa, a 360 gradi. Hanno prima salvato la nostra bambina, che senza quella diagnosi prenatale non ce l’avrebbe fatta. Poi, oltre all’assistenza sanitaria fornitale, hanno aiutato noi a trovare una sistemazione in una delle strutture della rete di accoglienza, ci hanno fornito assistenza psicologica e spirituale, oltre ai teleconsulti con i medici in Calabria per preparare il ritorno a casa, spiegandoci tutto passo passo, con grande umanità e professionalità. Per questo non possiamo che ringraziarli uno ad uno”.

I più popolari su intoscana