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Nuovo Santa Chiara in Cisanello, terminata la centrale tecnologica a prova di black-out

Il presidente Giani: “Un investimento da 70 milioni per un nuovo polo tecnologico e logistico pensato per ottimizzare i consumi”

La centrale operativa dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello

Polo tecnologico del Nuovo Santa Chiara, via alla fase dei collaudi funzionali della centrale tecnologica dell’ospedale a Cisanello. Qui è racchiuso il cuore pulsante dell’impiantistica e della logistica di tutto il complesso ospedaliero a prova di black out.

Un’opera costata circa 70 milioni di euro che servirà alla produzione delle energie per tutti gli edifici e al ricovero e allo smistamento logistico delle merci ospedaliere. La CT0, la centrale tecnologica dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello è stata progettata nell’ottica della ridondanza per garantire in sicurezza continuità di alimentazione e produzione.

Oggi è un giorno importante per l’efficientamento energetico di uno dei poli di eccellenza della sanità regionale – ha commentato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana-. Sappiamo come gli ospedali per loro natura consumino molta energia: è inevitabile. Questo nuovo polo tecnologico e logistico è però stato pensato per ottimizzare i consumi, con una riduzione del 12 per cento del fabbisogno rispetto alle vecchie quattro centrali costruite tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila. Oggi inauguriamo il cuore pulsante di un ospedale moderno e all’avanguardia, come sarà il nuovo Santa Chiara in Cisanello una volta completato, dove abbiamo investito molto sulla tecnologia”.

Il cuore impiantistico del Nuovo Santa Chiara

Inizialmente il Polo tecnologico nell’area periferica del Nuovo Santa Chiara doveva servire solo il nuovo ampliamento ospedaliero ma poi è stato implementato (fondi europei POR-FESR 2014-2020) per poter assolvere alla produzione delle energie anche per i vecchi edifici, in modo da dismettere le 4 centrali termo frigorifere esistenti, che lasceranno spazio al verde.

Il tutto per assicurare al presidio ospedaliero l’alimentazione dei fluidi termovettori e delle energie nel rispetto ottimale dei criteri di sicurezza, resilienza e ridondanza delle apparecchiature e delle reti e in base a logiche di efficientamento energetico, ottimizzazione organizzativa e contenimento dell’impatto ambientale.

Il sopralluogo alla centrale tecnologica dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello

Il completamento del Polo tecnologico – dichiara la direttrice generale dell’Aoup Silvia Brianiè la prima grande prova tangibile di come il cantiere dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello sia andato avanti speditamente nonostante le tante difficoltà incontrate in questi anni. Più che gli edifici in muratura, sapevamo che l’impiantistica tecnologica sarebbe stata uno dei punti di forza, anche avveniristico, di questo nuovo ospedale e ora che queste grandi macchine sono davanti agli occhi di tutti, ne abbiamo piena consapevolezza. Sono fiera e orgogliosa del lavoro di squadra che ci ha condotti fin qui, a tagliare questo primo fondamentale traguardo”.

Una control room e spazio alle rinnovabili

All’interno del Polo tecnologico, c’è una Control room dove si trovano tutti i sistemi di controllo e gestione degli impianti tecnologici dell’intero presidio per un monitoraggio continuo e una gestione integrata, garantendo tempestività di intervento e risoluzione delle problematiche in tempi ridotti.

In un contesto di enormi fluttuazioni del mercato energetico, per garantire totale sicurezza in un sistema complesso e fortemente energivoro qual è un ospedale, l’Aoup punta a implementare le risorse rinnovabili diminuendo progressivamente l’utilizzo di fonti fossili come il gas metano.

Sono in fase di studio la realizzazione – tramite procedura avanzata già avviata di partenariato pubblico-privato – di un parco fotovoltaico sui parcheggi aziendali (potenza elettrica di picco stimata pari a 6 MWp) e di un pozzo geotermico a -600 mt per l’utilizzo dell’acqua profonda ad alta temperatura (è in corso l’iter autorizzativo per un pozzo pilota su cui poi tarare l’integrazione impiantistica del sistema geotermico).

Il cuore logistico del Nuovo Santa Chiara

Il Polo tecnologico è anche il cuore pulsante della logistica ospedaliera. Al piano interrato dell’edificio si trova infatti anche uno spazio di circa 1600 mq destinato a transit point per le merci ospedaliere e all’esterno un grande piazzale scoperto per la movimentazione/carico e scarico merci, collegato tramite una rampa alla viabilità principale (via Vittorio Putti).

In prossimità del transit point si sviluppa poi il cunicolo sotterraneo che raggiunge gli interrati di tutti i nuovi edifici e da lì quelli dei principali edifici esistenti. Una logistica ispirata al “sistema circolatorio” con distribuzione continua ed efficiente dei beni ospedalieri tramite i robottini Agv fino ai reparti con ascensori dedicati, sistemi di tracciabilità e rintracciabilità in real-time, riduzione degli spazi deposito.

Un’opera decisiva per il polo sanitario

“La centrale tecnologica del Nuovo Santa Chiara rappresenta un’eccellenza infrastrutturale che parla il linguaggio della ricerca, dell’innovazione e della sostenibilità – aggiunge il rettore Riccardo Zucchi -. Per l’Università di Pisa è motivo di orgoglio vedere realizzarsi un nodo così avanzato a servizio della sanità pubblica, in un contesto in cui la formazione medica, la tecnologia e l’organizzazione logistica dialogano in maniera virtuosa”.

Con il completamento del Polo tecnologico del Nuovo Santa Chiara – dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti la nostra città compie un passo decisivo nel consolidare il proprio ruolo di polo sanitario di rilevanza nazionale, dove ricerca, innovazione e cura trovano un punto d’incontro concreto. È un risultato importante, che riconosciamo e valorizziamo. Allo stesso tempo, auspichiamo che all’eccellenza degli interventi tecnologici e strutturali si accompagni un salto di qualità anche sul piano organizzativo, nell’interesse dei pazienti, dei professionisti e dell’intero sistema sanitario”.

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