Ci sono giorni in cui la storia si ferma, anche solo per un istante, a guardarsi allo specchio. YouTopic Fest 2025 è stato questo. Rondine si è fatta specchio e casa, accogliendo la visita del Presidente Sergio Mattarella, a suggello di un cammino lungo e faticoso, ma ostinato nella sua fiducia nell’umano.
Abbiamo iniziato questa edizione con una parola semplice e potentissima: immaginazione. Non come lusso per pochi, ma come dovere per tutti. Perché chi non immagina il mondo nuovo resta prigioniero del vecchio. E l’immaginazione vera è quella che si sporca le mani, che attraversa i conflitti senza temerli, che osa mettere al mondo ciò che ancora non esiste.
Ma la vera immaginazione nasce solo da chi sa abitare l’inquietudine.
L’inquietudine non è una sconfitta. È una scintilla. Una luce tremante nel buio che ci fa avanzare quando tutto intorno sembra fermarsi. È il cuore vivo del nostro prossimo cammino, racchiuso nel tema scelto per YouTopic Fest 2026: “Inquietudine – Come custodire la scintilla dell’umano?”.
Non un tema. Non un titolo. Una chiamata.
Perché l’inquietudine non è nemica della pace. Ne è la radice più profonda. È il battito nascosto che spinge il cuore oltre le sue paure
È l’inquietudine di chi si rifiuta di accontentarsi, di chi – come scriveva Fernando Pessoa – porta dentro “tutti i sogni del mondo” proprio perché sa di non essere niente. È l’inquietudine dei giovani di Rondine, che arrivano qui con ferite e paure, ma anche con il coraggio di trasformare il nemico in compagno di strada.
Noi non vogliamo una pace quieta e pigra. Vogliamo una pace viva, inquieta, generativa. Una pace che sa di fatica, di pianto, di abbracci veri, di conflitti guardati in faccia e attraversati con dignità. Una pace che non ha paura del dissenso, perché sa che proprio lì – dove il pensiero diverge e si accende – nasce il vaccino più potente contro il radicalismo e l’odio.
Abbiamo visto occhi brillare, mani intrecciarsi, parole scambiarsi come doni tra sconosciuti. Abbiamo visto ciò che accade quando l’immaginazione si fa carne, e l’inquietudine non viene più temuta, ma custodita.
Abbiamo acceso un fuoco. Ora spetta a noi custodirlo insieme, come comunità, come popolo, come umanità. La strada è lunga, il sentiero non sempre chiaro. Ma abbiamo compagni di viaggio e una meta che vale ogni fatica: l’uomo intero, riconciliato con sé e con l’altro.
Rondine continua. Il sogno continua. E la scintilla, fragile e luminosa, è nelle mani di ciascuno di noi.