OPINIONE/

Piazza Santo Spirito a Firenze: la tradizione di “vietare” nasce da lontano

Dopo le lamentele degli abitanti e del parroco adesso i “pali” messi sul sagrato della chiesa per impedire la movida notturna non piacciono a nessuno

Piazza Santo Spirito

Infuria la polemica su piazza Santo Spirito a Firenze. Se l’ormai inevitabile presenza di giovani sul sagrato della chiesa in orario notturno ha creato molti disagi sia agli abitanti che al parroco non piace però a nessuno la soluzione trovata dal comune di Firenze. Si tratta di ingrombranti piedistalli in cemento sopra cui sono posti dei pali che reggeranno il cordolo messo a protezione della chiesa contro il degrado e i bivacchi notturni.

Ecco l’opinione dell’artista fiorentino di fama internazionale Giacomo Costa

Dividerei il problema in due aspetti. Il primo è il fatto che al di là di tutti i problemi che ci possono essere di ordine pubblico, all’ordine pubblico si risponde con il controllo delle forze dell’ordine non impendendo l’utilizzo di luoghi pubblici che sono beni comuni. Non si può rispondere buttando via il bambino con l’acqua sporca. Non metto in discussione la difficoltà di gestione della situazione di piazza Santo Spirito, ma si poteva risolvere come fu fatto per la Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria, fu messo un vigilante.

Qui la risposta è stata negare l’essenza di un luogo pubblico, una piazza. Per definizione le piazze sono fatte per essere vissute non per essere chiuse e trasformate in una sorta di museo. La soluzione proposta insieme alle ordinanze che vietano lo stazionamento è un qualcosa di assolutamente lontano da ogni logico del perchè nasce una piazza che è fatta esattamente per l’opposto cioè l’incontro, lo stare insieme.

Si è risolto blindando la piazza, installando colonne di ferro sulle quali verrà messo un canapone, sullo stile di quello che è stato fatto in piazza Duomo, una cosa orribile. La toppa è peggio del buco si potrebbe dire. Per garantire il decoro del sagrato della chiesa è stata messa una palizzata che io mi chiedo come la Sovrintendenza che è sempre prodiga di interventi possa aver accettato. Cercando di garantire il decoro si è sfregiata la piazza con una struttura che è un obbrobrio sia dal punto di vista della finalità che della realizzazione.

Io sono totalmente contrario a ogni forma di chiusura della piazza, il che non vuol dire “bomba libero tutti” ma che è possibile trovare una soluzione. Il modo più semplice è quello di impedire, di negare, la soluzione più complessa e che richiede capacità di governo è quella di trovare il modo di poter vivere in sicurezza. Se ci sono incidenti sulle strade, la soluzione non è quella di togliere le macchine ma di mettere tutti i controlli possibili per rendere sicuro andare in macchina.

Le piazze sono tutte vissute, se in Santo Spirito ci sono gli “scalmanati” si controllano, non puoi impedire a migliaia di persone di vivere la piazza. Io non voglio minimizzare i problemi di ordine pubblico per il quartiere. Ma all’ordine pubblico si risponde con l’ordine pubblico non con le palizzate. Basta trovare dei vigilanti che controllano il comportamento delle persone.

La tradizione di “vietare” nasce da lontano da quando fu messa in San Marco l’inferriata per chiudere il porticato dell’Accademia perchè ci andavano i ragazzi la sera. E’ una risposta che mira a limitare la vita di una città, poi ci si lamenta che Firenze è diventata un museo. Le persone devono poter vivere la città rispettando le regole. Se non le rispettano occorrono più controlli non si può impedire alla persone di andare nei luoghi pubblici.

 

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