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Più di 5.600 le donne che hanno contattato i centri antiviolenza della regione, 1.130 in più in un solo anno

Presentati i dati raccolti nel 2024. Manetti: “L’unica strada che abbiamo per frenare questo fenomeno è l’affermazione dei diritti delle donne”

rapporto violenza

Il 17° rapporto sulla violenza di genere in Toscana racconta di un fenomeno drammaticamente in crescita. L’analisi dei dati raccolti nel 2024 dai Centri e delle Reti antiviolenza toscane mastra tendenza allarmanti se confrontati con i mesi predecendenti: sono 5.670 le donne che hanno contattato i 25 centri antiviolenza della regione, 1.130 in più rispetto al 2023.

Nove i femminicidi in Toscana nel 2024

Nel 2024 sono stati 9 i femminicidi (4 i minori rimasti orfani). In crescita anche gli accessi al pronto soccorso con “codice rosa”: 2.701, 400 in più rispetto all’anno precedente. Aumenta anche la violenza in crescita tra fasce di età, sia per i giovanissimi che per gli anziani. “Quelli che presentiamo  – ha detto Francesca Basanieri, presidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale, nel corso del convegno che si è tenuto in regione nell’ambito de”LaToscana delle donne”   – sono dati molto preoccupanti, tuttavia possiamo affermare che in Toscana la rete antiviolenza c’è ed è apprezzata. La violenza di genere purtroppo si sta evolvendo, con sempre più casi tra giovani, giovanissimi, ed anche sulla terza età e addirittura la quarta età. Per questo dobbiamo lavorare sempre più sull’educazione affettiva e sessuale dei giovani, perché comprendano una corretta dinamica della sessualità, e sul sostegno agli anziani, perchè vediamo che anche la solitudine e la perdita di relazioni fa sì che questo fenomeno si intensifichi”.

Sono state 3.533 le donne che a seguito del contatto con il centro antiviolenza hanno scelto di intraprendere un percorso di uscita dalla situazione in cui si trovavano: di esse il 32% è di origine non italiana, il 66% ha figli.
Dal punto di vista degli uomini maltrattanti, sono invece  1.155 gli autori di gesti di violenza di genere che hanno avviato un percorso di ravvedimento nei centri a loro dedicati, il doppio rispetto del 2023. Il 71,6% è italiano.

“La violenza di genere – ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani – è un fenomeno ancora diffuso e grave, così grave da richiedere un supplemento di impegno da parte delle istituzioni. Il Governo regionale sta facendo la sua parte ma serve impegno a tutti i livelli perché si riesca ad intervenire veramente ed a superare gli stereotipi culturali che ancora pesano sulle donne”.

L’assessora alle pari opportunità Cristina Manetti spiega come la manifestazione “La Toscana delle donne” è stata concepita proprio “per spingere verso un cambiamento necessario. E proprio i numeri che presentiamo oggi ci mostrano quanto esso sia urgente”. “L’unica strada che abbiamo per frenare questo fenomeno è l’affermazione dei diritti delle donne. La violenza nasce da piccole rinunce all’autodetrminazione come quella di scegliere un lavoro part-time dopo la maternità oppure non avere un proprio conto corrente per appoggiarsi a quello del compagno. Piccoli segnali specchio di un modo di pensare che dobbiamo cambiare nella nostra cultura. Solo questo percorso potrà rallentare quello che è un fenomeno drammatico del tempo in cui stiamo vivendo”.

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