Il cenacolo di Santa Croce, cuore francescano di Firenze, accoglie la lectio del neuroscienziato Stefano Mancuso sul messaggio, sempre contemporaneo, del “Cantico delle Creature”, il testo poetico più antico della letteratura italiana di cui quest’anno si sta celebrando l’ottavo centenario.
L’iniziativa, dal titolo “Sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa”, è promossa dall’Opera di Santa Croce e dalla Comunità francescana con la libreria Todo Modo, ed è in programma per lunedì 15 dicembre, alle ore 18. Per partecipare è necessario prenotarsi con le modalità previste dal sito www.santacroceopera.it
Il “Cantico delle Creature” è uno straordinario inno alla vita, un salmo di lode alla creazione e una preghiera. Mancuso, a partire dai temi del suo ultimo libro “Il cantico della terra”, pubblicato da Laterza riflette sull’universalità del messaggio di Francesco d’Assisi che, in nome dell’amore per il creato, indica ancora oggi la strada da seguire per prendersi cura della terra e di tutti gli esseri viventi che la abitano.
“La terra ci sustenta et governa, i due verbi che Francesco usa sono scelti con attenzione, è la terra, infatti, la vera governante – afferma Mancuso – È solo grazie ai suoi frutti e in virtù delle sue leggi che la vita può prosperare”.
I temi del Cantico delle Creature – e non poteva essere diversamente – sono celebrati anche dal patrimonio iconografico della basilica di Santa Croce. Nella Pala Bardi, collocata ai piedi dell’altare maggiore, emblematica è l’immagine di Francesco che predica agli uccelli e commovente la doppia narrazione del riscatto di una pecorella e di due agnelli destinati al macello, mentre troviamo il racconto di Francesco che sposa madonna povertà nel polittico dipinto da Giovanni del Biondo, nella Cappella Rinuccini.