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“Se queste parole potessero parlare”: l’installazione di Francesco Petrone a Pieve Santo Stefano

Da un residenza persso l’Archivio Diaristico Nazionale a Pieve Santo Stefano è nata l’installazione di Francesco Petrone, una “porta” sul cui vetro si trovano scritte le frasi tratte dai diari custoditi nel museo

“Se queste parole potessero parlare” è il titolo dell’installazione realizata da Francesco Petrone a Pieve di Santo Stefano che sarà inaugurata sabato 20 settembre in occasione del Premio Pieve Saverio Tutino.

La creazione del’opera parte proprio dalle testimonianze contenute nell’Archivio Diaristico Nazionale con l’obiettivo di conservare, raccontare e nobilitare le storie delle persone.

Petrone: fin quando il vetro si appanna, lei è viva

L’installazione fa parte dell’ultima produzione di Francesco Petrone, la serie “Respiro”, che verte sull’analisi simbolica del respiro come prima e ultima manifestazione della vita: l’artista “ferma” il respiro su vetro, come se esso fosse appannato, e su questo supporto riporta parole o frasi particolarmente significative e intime, con la grafia di chi ha lasciato tali testimonianze.

La matrice di tale ricerca è da individuarsi nella storia personale dell’artista: l’osservazione degli ultimi istanti di vita della madre, in grado di respirare attraverso una maschera CPAP, hanno generato in lui la riflessione: “fin quando il vetro si appanna, lei è viva”. Da lì la volontà di “fermare” quel respiro su vetro, quasi fosse una prova di immortalità.

Delle oltre diecimila testimonianze conservate presso l’Archivio, Francesco Petrone ne ha selezionate quarantuno, dal Settecento ai giorni nostri, come gli anni di attività dell’istituzione.

Queste parole andranno a imprimersi indelebilmente su una scultura che richiama una porta in vetro dell’altezza di tre metri, simbolo di apertura, ma anche confine valicabile e varco necessario per immedesimarsi in una posizione di ascolto e comprensione delle testimonianze delle persone comuni che hanno scelto di raccontare la propria vita.

Francesco Petrone, Se queste parole potessero parlare, opera intera

Nei grandi vetri dell’opera l’artista sviluppa un percorso narrativo, una mappa ideale dell’esperienza umana attraverso le testimonianze conservate, che si apre con le parole del fondatore dell’Archivio, Saverio Tutino, giornalista e visionario. 

Si conclude con le parole della madre dell’artista, anch’esse provenienti da un diario, quello degli ultimi mesi della sua malattia, da cui l’artista ha tratto ispirazione per la sua indagine sulla memoria e sulle vite degli altri.

Frasi, disegni, annotazioni, un campionario di emozioni che per la loro normalità diventano straordinarie: un lavoro al cesello di costruzione e decostruzione, fatto a partire da una residenza in Archivio, attraverso la quale è stato possibile per l’artista entrare in empatia profonda con l’universo di voci.

Da questa esperienxa è nata la consapevolezza che la vita di uno è importante come la vita di tutti.

L’opera sarà collocata in apertura del percorso di visita del Piccolo museo del diario.

Francesco Petrone, Se queste parole potessero parlare
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