“Superfuxia” è il titolo dell’album d’esordio di Sèmièl: un progetto che è insieme manifesto artistico e viaggio emotivo.
Frutto di quattro anni di lavoro e sperimentazione tra Bologna, Pisa e Livorno, il disco si presenta come un mosaico sonoro in cui culture, linguaggi e generi diversi si intrecciano in un sound design avveniristico e inclusivo.
Dietro il nome Sèmièl c’è Samuele Matta, cantautore toscano che, dopo anni di esperienza in lingua inglese con due album e tre EP pubblicati, debutta ora in italiano.
Attivo sulla scena dal 2009 come chitarrista e autore in diverse band alternative rock e hardcore, ha collezionato tour in Italia, Europa, Gran Bretagna e Giappone, collaborando con etichette come ADA/WMG, CR Japan, The Orchard, Believe e Horus Music Ltd.
Nel 2020 inizia a lavorare al suo primo progetto italiano, prodotto da Andrea Pachetti presso il 360 Music Factory di Livorno e sviluppato nell’arco di oltre due anni.
“Superfuxia”, disponibile sulle principali piattaforme digitali, è il risultato di una ricerca profonda sulla libertà creativa e sulla necessità di mettersi in gioco: un’opera coerente e visionaria che segna l’ingresso di Sèmièl tra le voci più originali del nuovo panorama musicale italiano.

Ecco la nostra intervista a Sèmièl
Ciao Samuele! Raccontami com’è iniziato il tuo percorso musicale, quando hai iniziato a suonare?
Ho iniziato a 16 anni a suonare come chitarrista in gruppi punk toscani. Nel 2010 ha preso il via il mio progetto sempre all’interno del punk rock con i 30 Miles. Dal 2010 al 2018 mi sono tolto delle belle soddisfazioni ho fatto tour in tutta Europa e anche in Giappone. Sèmièl nasce durante il covid, ero tornato dal Giappone, ho iniziato a lavorare come dipendente per le produzioni dei grandi festival con aziende come Vivo Concerti e Live Nation. Poi ho conosciuto Andrea Pachetti produttore di Emma Nolde e The Zen Circus, che come ascolti è molto simile a me. Mi ha chiesto di mandargli qualche demo e così è cominciato tutto.
Superfuxia è una reazione, un termine autocelebrativo carico di rivalsa, sacrificio, meraviglia e tecnica. Meravigliarsi quando si fa musica è necessario, altrimenti non si scopre niente
Come avete lavorato insieme te e Andrea?
Per realizzare il disco abbiamo impiegato tre, quattro anni. Andrea è stato fenomenale, per me era la prima volta che lavoravo con un produttore in studio perché sono un po’ una “bestiaccia”. Lui con la sua grande esperienza è riuscito a gestirmi e abbiamo portato a casa un risultato che nessuno dei due si immaginava.
Come mai il disco si intitola “Superfuxia”? Forse perché è un po’ pop?
Non necessariamente per la questione del genere, sono tante cose che vanno a convergere. Superfuxia è una reazione, un termine autocelebrativo carico di rivalsa, sacrificio, meraviglia e tecnica. Meravigliarsi quando si fa musica è necessario, altrimenti non si scopre niente. Ogni canzone di questo album è un sistema che va a comporre un complesso di sistemi, un super-sistema! Letteralmente il massimo risultato ottenibile.
Che cosa c’è dentro questo disco?
A livello di liriche ci sono appunti, considerazioni e pensieri che ho raccolto in quattro anni, spalmati nel tempo. Mentre a livello di ascolti la cosa fondamentale per me è stato non fare ascolti. Io vengo dalla musica internazionale quindi nella musica italiana non mi trovo benissimo, ho sempre cantato in inglese, con le sillabe più corte e melodie più libere. L’italiano secondo me ha delle parole che sono più legate dal punto di vista melodico. Sono comunque riuscito a “spezzettare” le mie sillabe per inserirle nelle note che volevo io. Quindi non ascoltare cantautorato o pop music mi ha fatto evitare di poter anche solo pensare di copiare qualcosa o qualcuno.
Direi che ci sei riuscito perché è un disco molto “fresco”, nel senso più positivo possibile del termine, lo hai già suonato in giro?
Sì sono stato a Palermo e Bologna allo Sghetto Club, all’interno del Tutto Molto bello, è andata bene, la reazione delle persone è stata positiva. Mi hanno applaudito e mi hanno anche chiesto il bis. La dimensione live per me è un banco prova molto importante in vista del 2026.
Dove e quando potremo venire a sentirti live?
Stiamo fissando le date, ma io sono sempre l’ultimo a sapere le cose. Verso novembre inizierà la tournée e la Toscana sarà una delle ultime. Il 28 e 29 sarò al Festival della canzone d’autore a Montemurlo. Spero di ingranare anche perché sto già scrivendo roba nuova.
Superfuxia, Sèmièl
