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Tecnologie impiantabili per la neuroriabilitazione: la Sant’Anna di Pisa lancia MINE Lab

Il laboratorio congiunto con l’Università San Raffaele di Milano svilupperà dispositivi all’avanguardia per ripristinare le funzioni motorie e anche organi artificiali

Il MINE Lab

Tecnologie impiantabili, sensori indossabili e organi artificiali: la nuova frontiera della neuroriabilitazione arriva dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che insieme all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha lanciato MINE Lab, l’innovativo Laboratorio congiunto sulle Neurotecnologie Impiantabili Modulari.

Questa iniziativa di ricerca, guidata da Pietro Mortini, Professore Ordinario di Neurochirurgia all’UNISR, e Silvestro Micera, Professore Ordinario di Bioelettronica e Ingegneria Neurale alla SSSA, è dedicata appunto all’avanzamento della neuroriabilitazione attraverso lo sviluppo di tecnologie impiantabili innovative.

Gli obiettivi del MINE Lab

La sede principale del nuovo laboratorio congiunto si trova a Milano, presso l’Università San Raffaele, e la sua missione è colmare il divario tra le neurotecnologie impiantabili e le applicazioni pratiche.

Sfruttando competenze in neurochirurgia, ingegneria neurale, neuroriabilitazione, sensori indossabili e intelligenza artificiale, il MINE Lab svilupperà moduli neurotecnologici all’avanguardia per ripristinare i movimenti oppure esplorare le interfacce uomo-macchina, come le interfacce cervello-computer, che consentono alle persone di controllare e comunicare con dispositivi esterni attraverso segnali neurali.

Aiutare le persone con disabilità motorie e sensoriali

“La partnership strategica con l’équipe del Professor Mortini e con tutta l’Università Vita-Salute San Raffaele ci permetterà di testare nuove tecnologie per aiutare le persone con disabilità motorie e sensoriali ad aumentare la loro indipendenza e la loro qualità della vita. Attraverso il MINE Lab, le neurotecnologie sono pronte a migliorare significativamente il loro impatto clinico, con risultati attesi sia nelle applicazioni cliniche che in quelle industriali” spiega Silvestro Micera, professore ordinario alla Sant’Anna e responsabile dell’Area di Bioelettronica e Ingegneria Neurale.

Nei prossimi anni, il Laboratorio MINE intende ampliare le proprie attività, sviluppando organi artificiali dopo la rimozione di neoplasie. Il team multidisciplinare del MINE Lab collaborerà strettamente con i pazienti e i medici per affrontare le sfide cliniche del mondo reale, garantendo l’applicazione pratica di neurotecnologie impiantabili all’avanguardia.

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