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“The Iron Way”: la Maremma e il Regno Unito unite dal ferro nella musica dell’ensemble di Michelangelo Scandroglio

Il progetto che sarà a Firenze venerdì 31 maggio vede la partecipazione di musicisti provenienti da varie parti d’Europa: Maria Chiara Argirò al piano, Myele Manzanza alle percussioni e Alex Hitchcock al sax. La band farà un’anteprima a Guardistallo giovedì 30 maggio e sarà a Pisa il 2 giugno al Teatro Sant’Andrea

The Iron Way

Venerdì 31 maggio alle 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze nel piazzale delle Cascine arriva in prima assoluta “The Iron Way” il progetto di Michelangelo Scandroglio che unisce la Maremma toscana al Regno Unito nel segno di un materiale antichissimo: il ferro. 

Il progetto vede la partecipazione di musicisti provenienti da varie parti d’Europa in un mix geografico e culturale: Maria Chiara Argirò al piano, Myele Manzanza alle percussioni e Alex Hitchcock al sax,  nell’ambito della rassegna dedicata al sound globale Mixité di Toscana produzione Musica.

Londra e la Maremma: unite dal ferro

Londra, capitale di quello che fu l’impero più esteso dell’Ottocento, con la rivoluzione industriale fondò la sua ricchezza sulla produzione e lavorazione del ferro.

Nello stesso periodo storico, o addirittura in anticipo, Leopoldo di Toscana impiantò nella paludosa Maremma, la Imperiale e Reale Amministrazione delle miniere di Rio e delle fonderie di Follonica per la lavorazione, produzione ed esportazione del prezioso metallo che veniva estratto all’Elba, che fin dall’epoca etrusca veniva chiamata appunto “l’isola di ferro”.

Il musicista Michelangelo Scandroglio ci racconta com’è nata l’idea di questa connessione tra due luoghi così distanti: “Dal 2022 il Grey Cat Jazz Festival che si svolge a Follonica mi affida la direzione artistica in collaborazione con enti e strutture internazionali di rilievo nel mondo jazzistico. Abbiamo iniziato con il Taller de Músics un’importante agenzia in Spagna, poi con la The Jazz Gallery di New York. L’anno scorso è stato l’anno della collaborazione con il London Jazz Festival, di cui siamo stati molto felici perché è uno dei festival più importanti in Europa. Grazie a questa istituzione è stato possibile realizzare una residenza artistica per un gruppo inedito che si è chiamato “The Iron Way” che segna una connessione tra la scena jazzistica londinese e quella italiana.”

Le canzoni che ascolteremo a Firenze sono delle prime esecuzioni?

Esattamente così, durante la residenza dell’anno scorso ci siamo presi alcuni giorni in teatro per provare e abbiamo creato un repertorio nuovo. Gli artisti hanno portato il loro materiale, ma tutti hanno messo mano sui brani degli altri, lavorando sui pezzi insieme.

I brani a cui avete lavorato e che ascolteremo al PARC in qualche modo rispecchiano il “ferro” o la sua lavorazione anche dal punto di vista dei suoni?

Prima di iniziare la residenza abbiamo inviato dei riferimenti agli artisti sulla tematica scelta. Partendo dal ferro e dalla connessione ‘industriale’ gli artisti hanno scritto la loro musica. 

Che cosa ascolteremo al PARC?

La nostra musica è molto influenzata dalla corrente jazzistica londinese, perché Alex Hitchcock, Maria Chiara Argirò, Myele Manzanza e anche io frequentiamo la scena londinese. È un jazz nuovo e molto fresco, caratterizzato dal ritmo e da elementi che prendono spunto dal mondo del groove. 

Dopo la Prima fiorentina porterete il progetto in giro?

Sì suoneremo giovedì 30 maggio al teatro di Guardistallo, il 31 maggio saremo al PARC a Firenze. Il 1° giugno suoneremo a Firenzuola, mentre il 2 giugno saremo al Teatro Sant’Andrea di Pisa. A giugno andremo a registrare il nostro primo disco a Londra. Poi verso la fine dell’anno partiremo per una tournée internazionale che ci porterà a suonare al London Jazz Festival, in Nuova Zelanda al Wellington Jazz Festival e in Australia al Melbourne Jazz Festival. 

Il percorso di Mixité, partito a marzo e proseguito con 10 live dal Sudafrica al Venezuela, dalla Francia all’Inghilterra, dall’Italia alla Siria fino all’Iran, al Mali, al Niger, agli Stati Uniti, si concluderà il 2 giugno con Etran de l’ Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente.

The Iron Way

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