Cresce il turismo internazionale in Toscana, a doppia cifra. Molto bene il mercato asiatico e si consolida quello statunitense, numeri che fanno da contraltare a una riduzione della domanda nazionale. I dati forniti dal rapporto Irpet si concentrano sul 2024 e i primi mesi del 2025.
“I dati presentati da Irpet – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani – confermano la vitalità del nostro settore turistico, uno dei motori dell’economia toscana. La crescita registrata, soprattutto nei confronti del mercato internazionale, è il frutto del lavoro sinergico di tutti gli attori del sistema: dagli operatori turistici alle istituzioni, dai cittadini alle imprese. La congiuntura sfavorevole ha colpito il turismo interno. Tante famiglie devono fare i conti con una situazione economica che le penalizza. Grazie al nuovo Testo Unico e al lavoro di tutto il settore va impostata una riflessione approfondita che permetta di creare un’offerta più attenta ed economicamente sostenibile. Un grazie sentito a chi, ogni giorno, contribuisce a rendere la Toscana una meta unica al mondo, coniugando tradizione, innovazione e sostenibilità. Continuiamo su questa strada, valorizzando le nostre eccellenze e promuovendo un turismo sempre più inclusivo e di qualità”.
“Il 2024 è stato un anno positivo che ci ha permesso finalmente di ritornare ai livelli del 2019 – ha detto l’assessore regionale al Turismo, Leonardo Marras, nel corso della presentazione dei dati – Il fatto che il settore abbia saputo ricostruire la sua dimensione, addirittura con una capacità attrattiva verso il turista straniero così importante è un segnale positivo. È chiaro che tutto questo non è stabile, che fa i conti con le turbolenze internazionali: un 2025 che ci propone anche una riflessione su come possiamo meglio attrezzarci per accogliere di più gli italiani e per come poter essere più attrattivi per altri paesi che ancora non si sono sbloccati”.
Il rapporto
Il 2024 è stato un anno positivo con un aumento degli arrivi del +5,9% e delle presenze del +4,1% rispetto all’anno precedente. E stato anche l’anno del definitivo recupero rispetto ai flussi pre-pandemia. All’aumento delle presenze straniere (+10,3%), in particolare dagli altri continenti (+17,5%) ma anche europee (+6,9%), spiccala diminuzione degli italiani (-3,4%) penalizzati dalla riduzione del potere d’acquisto. Diminuiscono i turisti dal sud Italia, ma anche dalle principali regioni del nord che sono tradizionali clienti forti della Toscana.
I principali mercati internazionali sono gli extra-europei (+17,5%), in particolare dall’Asia (+35,5%). II mercato latino-americano ha segnato un +21,9% ed ha superato il livello pre-pandemia del + 13,9%. Rilevante anche l’impatto di quello nord-americano (+13,6%) e superiore del 43% ai livelli 2019. Crescono anche il mercato dell’Europa occidentale (+6,5% e + 15% rispetto al 2019), paesi scandinavi (+11,4%) ed Est Europa (+9,2%).
Le mete preferite si confermano le città d’arte (+9,2%), in particolare dell’area fiorentina (+11,6%). Sempre trainata dal turismo internazionale è la crescita registrata nel 2024 dalle aree collinari (+3,1%) e montane (+3,6%). Meno positivo invece il dato delle destinazioni balneari (+0,6%): anche qui al dato negativo del turismo interno (-3,1%) si contrappone quello positivo del turismo straniero (+7,1%).
Venendo alle tipologie ricettive, segno positivo per l’alberghiero di fascia superiore, concentrato nelle città d’arte (presenze +3,7% nei 5 stelle e +3,2% nei 4 stelle). Penalizzate le strutture più presenti lungo la costa e meta del turismo nazionale;: case per ferie -14,8%, villaggi turistici -3%, campeggi -5,1%. Più contenuto rispetto agli anni scorsi, ma sempre buono il dato degli sgriturismi (+1,9%). Ad emergere è invece la crescita delle presenze nelle locazioni turistiche brevi non professionali (+64,4%) e professionali (+39,1%).
I primi mesi del 2025
L’affievolimento graduale dei flussi nel 2024 e nei primi quattro mesi del 2025 indicano una stagnazione delle presenze (-0,4%), trend confermato anche a maggio. Il dato peggiore nelle aree balneari (-15%), in parte bilanciato da quello nelle città d’arte (+4%). Più stabili i flussi nelle aree di campagna (+ 0,2%) e in lieve regresso in quelle montane (-1,4%). Resta ancora forte la spinta della componente extra-europea (+9,2%), non solo nelle città d’arte. Flessione ulteriore dei flussi nazionali (-8,6%) a cui si aggiunge la riduzione degli europei nelle destinazioni costiere (-6,8%), in particolare dalle nazioni di lingua tedesca.
Sul fronte occupazione, il 2024 si caratterizza con un saldo positivo del 4.451 delle posizioni lavorative. Aumenta la quota del saldo dei contratti a tempo indeterminato e in apprendistato sul totale, che passa dal 27% del triennio 2017-2019 al 56% del triennio 2022-2024.