Salute/

Via libera del Consiglio regionale alla proposta toscana sulla sanità: il 7,5% del Pil al sistema sanitario

Approvata con 27 voti a favori e 11 contrari la proposta di legge che unisce le iniziative presentate dalla giunta e dai consiglieri di maggioranza

Sanità - © Gorodenkoff

Approvato a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana la proposta di legge di iniziativa regionale rivolta alle Camere sul sostegno finanziario al sistema sanitario nazionale a decorrere dal 2023 (voti a favore 27 e contrari 11). L’atto è frutto dell’unificazione di due diverse proposte di legge: una presentata dalla Giunta regionale e una da numerosi consiglieri del gruppo Pd, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli.

La proposta

Con la proposta si intende incrementare, a decorrere dal 2023, il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, (a cui concorre lo Stato) su base annua dell’0,21% del prodotto interno nominale italiano per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 fino a raggiungere una percentuale di finanziamento annuale non inferiore allo 7,5% del prodotto interno lordo nominale (adeguato all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione).

Nel 2021, il finanziamento ordinario del sistema sanitario nazionale in rapporto al Pil è stato pari al 6,9% a fronte di paesi come Germania che destina il 9,9% del Pil al finanziamento della spesa sanitaria pubblica, la Francia il 9,3%, il Regno Unito l’8%.

La proposta – fatta proprie anche da Emilia-Romagna e Puglia  – prevede il superamento dei vincoli di spesa delle Regioni per il personale sanitario, così come per il salario accessorio, e la garanzia della copertura delle prestazioni assistenziali su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti. Le risorse aggiuntive da trovare – 4 miliardi per il 2023, 8 miliardi per il 2024, 12 miliardi per il 2025, 16 miliardi per il 2026 e 20 miliardi annui a decorrere dal 2027 – si recupererebbero attraverso la lotta all’evasione fiscale, oltre che da uno sperato aumento del Pil.

 

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