Sostenibilità, attraverso l’innovazione dei processi. Comunicazione, sviluppando un’attività di promozione con linguaggi nuovi. Due obiettivi su cui il vivaismo toscano e nazionale sta lavorando da tempo e che ora diventano realtà. L’assemblea dell’Associazione vivaisti italiani che si è tenuta a Pistoia il 10 dicembre è stata l’occasione per presentare al grande pubblico i progetti che stanno ridefinendo la filiera.
Sostenibilità, dalla torba ai vasi
Tra i progetti più avanzati c’è la produzione di vasi riciclati. Si chiama Revive pot-pop revolution, vede la collaborazione di Revet e sta trasformando il sistema produttivo toscano grazie a una filiera della plastica completamente chiusa. In sette mesi sono stati prodotti 28 milioni di vasi 100% riciclati e riciclabili, a partire da oltre 112 tonnellate di scarti recuperati tra vivai e raccolte domestiche.
Presentato anche Peatless, la risposta europea alla necessità di ridurre l’uso della torba, risorsa non rinnovabile. L’associazione vivaisti guiderà le sperimentazioni sul campo nel territorio pistoiese, testando 18 miscele di substrati che arriveranno alla selezione di tre soluzioni alternative performanti e sostenibili.
Comunicare il vivaismo con nuovi linguaggi
Il vivaismo come fenomeno culturale e sociale. Da qui la necessità di trovare un’altra chiave per avvicinare i cittadini e le nuove generazioni alle tematiche del verde e della sostenibilità.
Nel corso dell’assemblea, dirigenti regionali, giornalisti, divulgatori scientifici e creator digitali hanno presentato proposte e strategie per raccontare il vivaismo in modo contemporaneo. Sono intervenuti: Gennaro Giliberti, dirigente Agricoltura della Regione Toscana, Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana, Davide De Crescenzo, direttore di intoscana.it, Marco Merola, giornalista e divulgatore scientifico, Silvia Moroni, creator digitale di Parla Sostenibile, e Nicolò Begliomini, responsabile Comunicazione e Marketing AVI.
“Così come il food & wine ha fatto della Toscana un brand riconosciuto nel mondo – ha proseguito Gennaro Giliberti, dirigente dell’assessorato regionale all’agricoltura -, anche il florovivaismo può diventare un potente ambasciatore della nostra identità. Le piante del distretto non sono solo prodotti eccellenti: sono un racconto di territorio, di cura e di competenze, da valorizzare con la stessa strategia e visione che abbiamo adottato per l’agroalimentare di qualità. In tal modo, il vivaismo rappresenterà la prossima grande filiera identitaria della Toscana”
Fondazione Sistema Toscana accompagnerà, su mandato della Regione, il processo di valorizzazione del settore vivaistico con i suoi canali e strumenti.”Il florovivaismo – ha dichiarato il direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo – è un’eccellenza regionale che Fondazione Sistema Toscana racconta attraverso i suoi canali informativi a partire da intoscana.it e che veicola anche attraverso gli strumenti legati alla promozione turistica digitale poiché è un settore con aspetti interessanti anche per la fruizione turistica innovativa nell’ottica della Toscana diffusa, per viaggiatori attenti ai temi della sostenibilità e della bellezza del paesaggio”
Primo esempio è il cortometraggio ESSERE pianta, “prodotto espressamente per questa filiera che racconta il florovivaismo al di là della sua visione tradizionale e nelle sue plurime sfaccettature”, ha aggiunto Palumpo. Prodotto da Manifatture Digitali Cinema (infrastruttura a supporto delle produzioni cinematografiche e audiovisive e polo di formazione nei mestieri del cinema), il corto nasce da un soggetto di Luigi Formicola, tratto dagli scritti di Cinzia Zungolo, con la regia di Tobia Pescia e la voce narrante di Luisa Bosi. A presentare al pubblico, la direttrice di Toscana Film Commission, Stefania Ippoliti insieme al direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo.
Il video è sia stato realizzato nell’ambito dei corsi di costumistica, decorazione del tessuto, animazione 3D e animazione 2D, che si sono svolti nelle sedi di Prato e Pistoia di Manifatture Digitali Cinema. In tredici minuti, racconta cinque brevi storie di personaggi legati al mondo del vivaismo pistoiese. Attraverso una voce narrante, lo spettatore viene condotto all’interno di vivai, delle serre e dei paesaggi, patrimonio economico e naturalistico del territorio pistoiese, per scoprire il lavoro quotidiano, l’impegno costante e il rispetto per l’ambiente che ogni giorno gli addetti del settore mettono in campo.
Diviso in cinque capitoli, il corto affronta gli argomenti: Accudire le piante, Studiare le piante, Conoscere le piante, Amare le piante, Essere pianta. Quest’ultimo, che dà il titolo al corto, simboleggia un ritorno all’essenziale, un contatto primigenio con la vita, con la natura e con il tempo.