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57mila famiglie toscane sono sotto la soglia di povertà assoluta, ma la percentuale è in diminuzione

Presentato a Firenze l’ottavo rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana” realizzato dall’Osservatorio Sociale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena

Povertà - © Nick Fewings - Unsplash

Mercoledì 12 febbraio 2025 è stato presentato a Firenze l’ottavo rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana” realizzato dall’Osservatorio Sociale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena.

Secondo i dati raccolti 57mila famiglie toscane (il 3,5%) vivono sotto la soglia di povertà assoluta, mentre il 13,2, secondo i dati, è a rischio di povertà o esclusione sociale.

Sono molto diffuse le situazioni di disagio: il 15% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare l’abitazione o a mangiare carne o pesce, il 12% non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 800 euro.

Le difficoltà sono amplificate per le famiglie con figli minorenni: il tasso di povertà assoluta è del 5,5% (a fronte di un’incidenza di povertà assoluta generale del 3,5%)

“Il rapporto –
ha sottolineato l’assessora regionale Serena Spinelli – evidenzia alcuni elementi di criticità significativi: vediamo, per esempio, che le famiglie più in difficoltà sono quelle con minori, ed è un dato preoccupante perché i bambini dovrebbero rappresentare uno sguardo verso il futuro e non essere un indice di impoverimento. Notiamo inoltre che il lavoro, anche quando c’è, non garantisce l’uscita dall’area della vulnerabilità, perché è spesso povero, precario. Allo stesso modo il rapporto ci mostra che gli strumenti universalistici e ben strutturati adottati adottati sin qui hanno un effetto nel fronteggiare la povertà molto più forte delle misure parziali, come i bonus, o di quelle che restringono troppo la platea dei beneficiari: mi chiedo quali saranno i dati del prossimo rapporto, quando vedremo gli effetti del passaggio da una misura universalistica, come il reddito di cittadinanza, a una categoriale come l’Assegno di inclusione”.

“Come Regione Toscana – ha aggiunto l’assessora – noi siamo convinti che la nostra scelta di affrontare questo tema con un approccio multidisciplinare, integrata, con un forte collegamento con i territori, sia giusta: esistono infatti tante forme di povertà e ognuna incide in maniera di versa, è quindi necessario mirare le azioni verso le esigenze peculiari di ogni famiglia”.

I dati del 2023: la povertà continua a diminuire

Secondo i dati presentati oggi, nel 2023 la percentuale di persone in condizione di povertà assoluta, calcolata sulla base dei redditi, continua a diminuire: era del 5,3% nel 2019, è arrivata al 3,9 nel 2022, è scesa al 3,5 nel 2023.

Il miglioramento è dovuto al ritorno del Pil ai livelli prepandemici, al miglioramento del mercato del lavoro, e alla conferma, per il 2023, di alcune forme di aiuto economico come il reddito di cittadinanza.

Secondo i dati riferiti ai primi dieci mesi del 2024, le famiglie beneficiarie di Assegno di inclusione sono 14.806 (con una diminuzione del 51,4% rispetto a quanti ricevevano il Reddito di cittadinanza), gli individui sono 26.680 (-48,3%).

Delle 350mila famiglie con minori in Toscana 19mila sono in condizione di povertà assoluta, l’incidenza della povertà sia per queste famiglie superiore di 2 punti a quella delle famiglie senza minorenni: si trovano in questa condizione il 5,5% delle famiglie con minorenni.

Il rapporto evidenzia l’importanza, per queste famiglie delle misure di sostegno (dal bonus nido ai nidi gratis, dall’assegno unico e universale al reddito di cittadinanza): se non ci fossero, la povertà delle famiglie con minorenni sarebbe molto più elevata, pari al 9,9%.

Altro indicatore di povertà: la quota di famiglie con Isee sotto 6.000 euro risulta pari al 6,4% a livello regionale.

La percentuale risulta più elevata negli ambiti socio-sanitari del Nord-Ovest della regione, come in quello delle Apuane, della Piana di Lucca e della Val di Nievole, e in alcuni di quelli in cui è presente un capoluogo di provincia come nella Zona di Firenze, nella Pisana e nella Livornese.

Meno numerosi sono i nuclei con Isee basso nelle Zone di cintura come la Fiorentina Sud-Est e Nord-Ovest e in alcune di quelle più turistiche come l’Amiata Senese, la Val d’Orcia-Valdichiana Senese e l’Elba.

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