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Giornata della Terra, un patto per l’Arno: sicurezza e sostenibilità nel futuro del fiume

L’annuncio dell’assessora all’Ambiente, Monia Monni: “Dalla prossima settimana via ai lavori della cassa di espansione Pizziconi 2 nel comune di Figline e Incisa Valdarno”

Fiume Arno a Firenze - © Salvatore Bruno

Al via la prossima settimana i lavori per la realizzazione della cassa d’espansione di Pizziconi 2 nel comune di Figline e Incisa Valdarno, una delle opere più importanti per la messa in sicurezza dell’Arno.

Lo ha annunciato Monia Monni, assessore all’Ambiente e alla Protezione civile della Regione Toscana nel corso del  webinar dal titolo “L’Arno che verrà. Idee e progetti per il nostro Fiume nella Giornata Mondiale della Terra”. L’iniziativa, organizzata da Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, ANBI e ANCI Toscana e dai Consorzi di Bonifica 2 Alto Valdarno, 3 Medio Valdarno e 4 Basso Valdarno, segna l’avvio ufficiale dei lavori de “Un patto per l’Arno”, un vero e proprio contratto di fiume. Al webinar è intervenuto, tra gli altri, anche il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Il “Patto per l’Arno” è il progetto unitario dei  soggetti operanti sul fiume che si muove all’interno del perimetro delineato  dalla direttiva quadro europea sulle acque, i cui obiettivi  sono la tutela, la salvaguardia e l’uso sostenibile del bene comune. Un contratto per il futuro del fiume  tra tutti gli attori coinvolti: dall’autorità di distretto alla Regione, dai soggetti titolari della manutenzione, come i Consorzi di Bonifica, ai Comuni fino a società e singoli cittadini.

Circa 100 milioni di euro l’anno per la riduzione del rischio idraulico

La nuova cassa di espansione Pizziconi 2 è un’opera frutto di un accordo di programma con il Ministero, da 10,5 milioni di euro, il cui obiettivo e la riduzione del rischio idraulico. “Oggi – ha detto Monni – inizia un percorso di valorizzazione non solo dell’Arno ma di tutti i corsi d’acqua del territorio, da guardare sempre meno come minaccia per la sicurezza e sempre più come risorsa fondamentale di sviluppo, luogo di vivibilità, fruizione e biodiversità”La Regione ha investito circa 80-100 milioni di euro l’anno tra risorse regionali e ministeriali, per ridurre il rischio idraulico e per la messa in sicurezza da eventi calamitosi, “come nel caso delle piene del novembre 2019 – ricorda l’assessora – che hanno interessato vari territori e dove le opere di protezione realizzate hanno attenuato le conseguenze e garantito l’incolumità delle persone”.

Da qui l’appello della Regione al Governo per ottenere maggiori risorse e soprattutto “una programmazione caratterizzata da certezza e da un orizzonte temporale più ampio, proprio per migliorare la sinergia ed il coordinamento tra i soggetti coinvolti, facendo sistema, ed ottimizzare le risorse a disposizione”.

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