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Giornata della Terra, Firenze s’illumina contro il cambiamento climatico

Su Palazzo Vecchio sarà proiettata la scritta “Stop Global Warming”. Sostegno alla raccolta firme (l’obiettivo è un milione) per sensibilizzare le istituzioni comunitarie anche in vista del G20 in programma a Firenze

Giornata della Terra - © Nikola Jovanovic / Unsplash

La scritta “Stop Global Warming” sarà proiettata domani (giovedì 22 aprile dalle ore 20.30) su Palazzo Vecchio per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della lotta ai cambiamenti climatici. In occasione della Giornata mondiale della Terra 2021, infatti, il Comune di Firenze ha aderito alla campagna StopGlobalWarming.eu dei cittadini europei che mette insieme numerose amministrazioni locali nell’impegno per arginare i cambiamenti climatici. Il sindaco Dario Nardella ha aderito alla campagna “Stop Global Warming” anche in qualità di presidente di Eurocities.

Un milione di firme

“Dove non arrivano gli Stati possono arrivare le città”

La campagna dei cittadini europei si propone di raccogliere almeno un milione di firme di cittadini di sette Paesi europei da indirizzare alle istituzioni comunitarie per sollecitare interventi prima degli accordi di Glasgow del prossimo autunno. “Dare voce ai sindaci sui temi ambientali è necessario e utile” ha detto Nardella. “Perché dove non arrivano gli Stati possono arrivare le città con piani concreti che guardino al futuro e siano in grado di investire in politiche di sostenibilità e stili di vita. Per questo mi impegnerò anche come presidente di Eurocities a rilanciare la campagna Stop Global Warming affinché tutti insieme possiamo affrontare questa importante sfida”. Come sottolineato dall’assessore all’ambiente Cecilia Del Rele scelte per arginare i cambiamenti climatici non sono più rinviabili e tutti possono fare la propria parte in questa battaglia”.

Verso il G20

“Sul cambiamento climatico non c’è più tempo da perdere”

“Il dramma del Covid non è stato solo quello di aver causato un numero incalcolabile di vittime. La pandemia ha anche cannibalizzato ogni altro tema e a farne le spese è stato anche il cambiamento climatico che stava lentamente facendosi spazio nelle agende e nelle policy dei governi nazionali e locali dopo essere stato interiorizzato dai giovani” ha detto il sindaco, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del 268esimo anno accademico dei Georgofili. Nardella ha aggiunto che “proprio in questo momento dobbiamo avere la forza e la capacità di riscoprire l’opportunità di una crisi”. Sul cambiamento climatico “non c’è più tempo da perdere. Avremo dalla nostra parte le nuove generazioni, più sensibili rispetto a quelle precedenti, su queste tematiche. Una grande opportunità – ha poi affermato – sarà l’organizzazione dell’interministeriale del G20 qui a Firenze i prossimi 19 e 20 settembre. Sarà quella una grande opportunità per accendere i riflettori sui problemi di cui oggi si sta parlando, e spero davvero che si possa organizzare con l’Accademia dei Georgofili un appuntamento di livello internazionale chiamando a raccolta tutti i piu’ grandi studiosi, ricercatori, esperti del settore dell’agricoltura, dialogando con altri ambiti, dall’economia all’innovazione tecnologica al settore digitale ed ovviamente al mondo sociale. Siamo anche al lavoro con il vicepresidente della Fao Maurizio Martina affinché si possa portare in quei giorni un appuntamento che coinvolga anche la Fao su questi temi. Possiamo fare del G20 dell’Agricoltura un grande momento di confronto, di elaborazione di strategie e di condivisione di azioni fra politica, mondo della ricerca, istituzioni internazionali e società civile”.

Mille accademici contro il climate change

Da parte dell’Accademia dei Georgofili c’è inoltre un impegno quotidiano anche in riferimento al cambiamento climatico, “attraverso le competenze di tutti gli accademici. Possiamo disporre di un patrimonio culturale straordinario, oltre mille accademici. Vogliamo affrontare le sfide per vincerle” ha detto il presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini. “Questa cerimonia – ha aggiunto – vuole essere una conferma del fatto che l’Accademia è vitale, operativa, guarda al futuro con ragionevole ottimismo di chi ha una incrollabile fiducia nella scienza e nel suo metodo“. In tempi di Covid anche l’Accademia “ha dovuto rivedere le proprie modalità di lavoro potendo contare sulla continua e determinante operosità dei dipendenti, sulla stretta collaborazione tra membri del Consiglio accademico e i sette presidenti delle sezioni territoriali”.

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