Cultura/

A Pisa un portico affrescato che affacciava sull’Arno: il ritrovamento durante gli scavi a San Sisto

La campagna di scavo 2022 ha portato in superficie tracce di Pisa in epoca romana e altomedievale. Si tratta di ritrovamenti importanti che sarà possibile visitare nell’ambito di Bright Night il 4 e 6 ottobre

Foto scattata durante gli scavi a Pisa - © Università di Pisa

Tracce della Pisa del I secolo sono emerse dalla campagna di scavo 2022 nel giardino presso la chiesa di San Sisto. Ritrovamenti di grande rilievo archeologico che serviranno a ricostruire la topografia della città in epoca romana e altomedievale, fino ad oggi poco conosciuta.

Un portico affacciato sull’Arno

Gli scavi hanno consentito di riportare alla luce alcuni tratti di un portico databile tra la metà del I e l’inizio del II secolo d.C., che, nella parte scoperta, si affacciava verso l’Arno . La struttura, arricchita da affreschi, mosaici ed elementi di rivestimento in marmo di importazione mediterranea, potrebbe essere appartenuta a un edificio pubblico o a una grande domus, confermando comunque che proprio in quell’area era situato un settore importante della città .

I risultati della campagna di scavi

Iniziato nel 2020 e finanziato dal progetto di Eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, grazie al permesso concesso dalla Curia di Pisa, proprietaria dell’area, e al supporto del Comune di Pisa, lo scavo coinvolge ogni anno decine fra archeologi e studenti dello stesso dipartimento. L’obiettivo è quello di individuare i resti della corte regia urbana altomedievale (VII-X secolo) e delle eventuali strutture di età romana preesistenti .

Finora ha consentito di riportare alla luce oltre 500 casse di reperti, databili tra il VII secolo a.C. e l’Età moderna, che raccontano la storia di questa parte della città di Pisa dall’Età etrusca fino ad oggi .

Nel lavoro gli archeologi sono affiancati dagli antropologi, che stanno scavando e studiando le sepolture rinvenute nell’area in modo da ricostruire anche la vita delle donne e degli uomini che hanno vissuto in città tra il VII e il XV secolo.

Di grande rilievo scientifico per la ricostruzione della città antica e altomedievale – ha spiegato il professor Federico Cantini, ordinario di Archeologia cristiana e medievale e responsabile scientifico degli scavi – è l’edificio di epoca romana, che venne abbandonato nel corso del pieno VI secolo per poi essere occupato da tombe in età longobarda: in particolare, sono emerse sepolture di bambini, con collane realizzate con pasta vitrea, e un frammento di una crocetta aurea, del tipo che veniva cucito sul sudario del defunto”. La conquista fiorentina di inizio XV secolo portò successivamente alla totale distruzione del chiostro e alla sua spoliazione. Dal Quattrocento l’area diventò un giardino e un orto adiacente alla chiesa di San Sisto.

Come visitare gli scavi

Venerdì 30 settembre, nell’ambito di BRIGHT Night, e il 4 e 6 ottobre saranno organizzate delle visite guidate allo scavo archeologico rivolte a tutta la cittadinanza. I turni, ognuno dei quali potrà accogliere non più di 15 persone, sono:

  • 30 settembre, 4 turni alle 10.00, 11.30, 14.30, 16.00;
  • 4 ottobre, 2 turni alle 10.00 e 11.30;
  • 6 ottobre, 2 turni alle 10.00 e 11.30.

Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare tramite posta elettronica scrivendo a labarcheologiamedievale@gmail.com. Nella mail dovranno essere specificati giorno e turno desiderato, nome, cognome e recapito telefonico del richiedente.

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.