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Musei d’alta quota in Toscana: arte, cultura, storia e bellezza immersi nella natura

Dalle Alpi Apuane all’Appennino questi gioielli sospesi tra cielo e terra, dove ogni visita diventa un’esperienza unica di bellezza, arte, natura, storia e contemplazione

Ecomuseo del Casentino

Tra vette silenziose, boschi secolari e panorami mozzafiato, la Toscana rivela un volto inaspettato: quello dei suoi musei d’alta quota.

Non semplici luoghi di esposizione, ma autentici scrigni di storia e cultura incastonati nel cuore della natura.

Qui, tra sentieri e crinali, l’arte incontra il paesaggio, raccontando storie antiche in un dialogo continuo con l’ambiente.

Dalle Alpi Apuane all’Appennino, scopriamo insieme questi gioielli sospesi tra cielo e terra, dove ogni visita diventa un’esperienza unica di bellezza, memoria e contemplazione.

OCA Oasy Contemporary Art, Mattia-Marasco

1-Oasi Contemporary Art Dynamo a San Marcello Piteglio

Nel cuore della montagna pistoiese, a San Marcello Piteglio, esiste un luogo dove natura, arte e architettura si fondono in un’esperienza fuori dal comune: è l’Oasi Dynamo. Qui prende vita OCA – Oasi Contemporary Art and Architecture, non un semplice spazio espositivo, un viaggio sensoriale e culturale immerso nel paesaggio. Si tratta di un itinerario ad anello, dove arte e natura dialogano senza filtri. Opere di grandi maestri dell’arte e dell’architettura contemporanea – tra cui Alejandro AravenaKengo KumaMichele De LucchiMariangela GualtieriQuayolaDavid SvenssonPascale Marthine Tayou e Matteo Thun. Ma non finisce qui: all’interno dello spazio espositivo prende vita la mostra “L’Arte è WOW!”, una selezione delle opere nate nell’ambito della Dynamo Art Factory – il progetto che da oltre quindici anni unisce arte contemporanea e terapia ricreativa. Sono lavori speciali, frutto di residenze artistiche dove creativi di fama internazionale hanno condiviso il processo con bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche, insieme alle loro famiglie.

2-Museo della Linea Gotica a Ponzalla (Scarperia e San Piero)

Il Museo della Linea Gotica di Ponzalla è un piccolo museo dedicato alla storia della Seconda Guerra Mondiale, nel cuore dell’Appennino toscano. Nato nel 2011 grazie all’Associazione Gotica Toscana APS per custodire la storia delle battaglie combattute tra il Passo del Giogo e la Futa nel settembre 1944. Il museo sviluppa i suoi 400 mq in quattro sale tematiche (tedesca, americana, italiana e partigiana) con vetrine, manichini e ricostruzioni di bunker. Espone reperti bellici ritrovati sul campo – armi, uniformi, documenti, effetti personali – e vanta collezioni private nonché sale multimediali e una biblioteca. Accanto al museo parte un percorso storico-trekking tra bunker, trincee e monumenti commemorativi nei siti originali della Linea Gotica . L’obiettivo è rendere vivo il ricordo di quella fase tragica, favorendo riflessione e consapevolezza sul valore della libertà.

3-Archeopark alla Fortezza delle Verrucole: un museo “vivente” per scoprire il passato

La struttura della Fortezza delle Verrucole a San Romano in Garfagnana (Lucca) cattura lo sguardo per la sua bellezza e per l’ambiente naturalistico in cui si trova. Sicuramente è uno dei monumenti più rappresentativi del sistema delle fortificazioni militari presenti sul territorio. Il progetto Fortezza Verrucole Archeopark prevede la ricostruzione della vita all’interno della Fortezza sotto forma di museo vivente. così com’era quando era abitata in passato. Gli ambienti sono stati riallestiti come potevano presentarsi alla fine del XIII° secolo e grazie alla presenza di guide-reenactors si scoprono storia e vita del Medioevo. Oltre alle visite guidate vengono proposte attività di laboratorio pratiche indirizzate sia ai ragazzi si agli adulti.

4-Museo italiano dell’immaginario folklorico

Il Museo italiano dell’immaginario folklorico è un museo speciale che raccoglie miti, leggende e tradizioni della Garfagnana e delle montagne lucchesi,  un territorio carico di fascino e mistero. Si tratta di un museo fuori dal comune, fatto di fiabe, leggende, credenze su animali, piante, acque, rocce, fenomeni atmosferici, pratiche contadine, insomma di racconti che hanno rappresentato per secoli la geografia dei territori, così come li hanno visti le popolazioni che li abitavano. Oggi molti racconti sono scomparsi, perché sta scomparendo il territorio, ridotto a cemento o abbandonato, ma la capacità umana di attribuire alle cose che ci circondano sensazioni, immagini e storie non legate alla razionalità è ancora prolifica. Il Centro di Documentazione della Tradizione Orale di Piazza al Serchio (Lucca) negli anni ha raccolto moltissimo materiale proveniente dalla maggior parte delle regioni italiane, grazie in particolare all’attività del suo direttore, il prof. Alberto Borghini del Politecnico di Torino con i suoi studenti. Sono oltre 700 le ricerche per esami e oltre 70 le tesi di laurea che fanno del Centro il più grande punto di raccolta nazionale.

5-Sistema museale della Montagna Pistoiese tra Cutigliano, Abetone e Gavinana

Il Sistema museale della Montagna Pistoiese nasce nel 2019con la volontà di creare uno strumento, per la salvaguardia, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e ambientale della Montagna Pistoiese, strutturando realtà già esistenti e consolidate sul territorio. Attualmente il Sistema coinvolge cinque poli gestiti da soggetti diversi: l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che partecipa con gli itinerari tematici del suo assetto originario; l’Orto Botanico Forestale dell’Abetone; il Museo Naturalistico Archeologico dell’Appennino Pistoiese, Gavinana; la Via della Castagna e del Carbone, Orsigna; l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, Loc. Pian de’ Termini. Al pubblico vengono proposti nove itinerari o esperienze da affrontare in più visite: Il ghiaccio, Il ferro, L’arte sacra, La vita quotidiana, La natura, La pietra, Palazzo Achilli, Sulle vie del canti, Ecomuseo Mountain Bike Experience. 

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