Un percorso artistico e architettonico nella natura dell‘Oasi Dynamo sull’Appennino Pistoiese. Sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller e l’architetto Roberto Castellani, il progetto Oca-Oasy contemporary art and architecture, dal 15 giugno al 7 novembre regala un’esperienza in cui arte e paesaggio si fondono.

I visitatori potranno ammirare opere di importanti artisti e architetti contemporanei come Alejandro Aravena, Mariangela Gualtieri e Michele De Lucchi, Kengo Kuma, Quayola, David Svensson, Pascale Marthine Tayou e Matteo Thun che hanno pensato opere per il luogo, non solo adattandosi alle caratteristiche locali ma entrando in una simbiosi con la natura.

Il percorso
Le installazioni sono integrate nell’ambiente, trasformando la passeggiata in una scoperta continua. Il percorso inizia al parcheggio in località Croce di Piteglio, da cui si raggiunge l’Oca con una passeggiata nel bosco di circa mezz’ora. All’arrivo, i visitatori saranno accolti in una ex stalla, ora spazio espositivo, da cui parte un itinerario ad anello di circa un’ora e mezza, guidato dallo staff del parco.

Tra le opere presenti c’è Dynamo Pavilion di Kengo Kuma: una scultura di fasci che si integrano con il paesaggio. Nella terra il cielo di Mariangela Gualtieri e Michele De Lucchi, opera che fonde poesia e architettura. Fratelli Tutti di Matteo Thun è invece un’installazione circolare di monoliti in pietra locale, ispirata ai valori di fraternità e pace. Erosions di Quayola si compoen di blocchi di pietra lavica scolpiti da algoritmi generativi, che riflettono sul rapporto tra natura e tecnologia. Self-regulation di Alejandro Aravena è invece un’installazione che invita all’interrogazione sull’abitare l’opera.
All’interno dello spazio espositivo allestita poi L’Arte è Wow!, a cura di Fondazione Arte Dynamo, la mostra presenta opere realizzate a Dynamo Art Factory, un progetto che unisce arte contemporanea e terapia ricreativa, coinvolgendo artisti di rilievo con bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche. All’interno di Casa Luigi saranno infine esposti otto prototipi di Michele De Lucchi, intitolati Legni di pietra.
