La tartaruga marina Caretta caretta è tornata a nidificare nel Parco regionale della Maremma. La scoperta è avvenuta all’alba di lunedì a Cala Rossa, grazie all’attento monitoraggio dei volontari “Amici del Parco”. Un evento emozionante che conferma, per il secondo anno consecutivo, l’importanza di questo tratto di costa come nuovo sito di nidificazione per la specie.
“Ci tengo a ringraziare gli ‘Amici del Parco’ – commenta il presidente del Parco Simone Rusci – che sono volontari, perché attraverso il loro impegno di monitoraggio, presidio, pulizia, permettono di avere un controllo ancora maggiore sul vasto territorio compreso nella riserva naturale. Proprio lo scorso anno, in occasione dell’individuazione di un altro nido, sempre a Cala Rossa, si è creato un vero e proprio esercizio di coesione tra i volontari, il personale del Parco e i ricercatori, che ha perfezionato i rapporti e dato vita, di fatto, a un sistema di segnalazione e collaborazione che funziona molto bene”.
La messa in sicurezza del nido di Cala Rossa
Il monitoraggio quotidiano delle spiagge da parte degli “Amici del Parco” è iniziato, come ogni anno, il 1° giugno e proseguirà fino al 31 agosto. Nei giorni precedenti alla scoperta del nido, i volontari avevano già osservato tracce di esplorazione compatibili con la presenza di una tartaruga marina in cerca di un luogo adatto alla deposizione.
Dopo qualche giorno dai primi avvistamenti di tracce, ecco la bella scoperta: la presenza di un nido, che è stato immediatamente messo in sicurezza con l’apposizione di una griglia a terra per evitare eventuali predazioni, di una recinzione per delimitare l’area e impedire l’accesso ai fruitori della spiaggia e adeguati cartelli, per informare i visitatori e garantire il rispetto del sito.
La tartaruga che ha scelto Cala Rossa per nidificare ha percorso circa trenta metri di spiaggia per deporre le uova alla base della duna, mettendo così il nido al riparo da eventuali mareggiate. E non appena la segnalazione degli “Amici del Parco” è arrivata, Laura Tonelli dell’ufficio tecnico del Parco e Francesca Capanni ricercatrice dell’Università di Siena, entrambe coinvolte nel progetto Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione Europea e coordinato da Legambiente, si sono recate sul posto per verificare la presenza del nido e per mettere in sicurezza l’area.
“Abbiamo installato una rete a protezione degli eventuali predatori, oltre a pali e corde per proteggere il nid o– spiega Laura Tonelli – inoltre, è stato collocato un data logger che misura la temperatura e l’umidità, posizionato alla stessa profondità della camera delle uova, ma all’esterno di essa, in modo da raccogliere dati importanti per le attività di ricerca e per stimare la data della schiusa, che generalmente avviene tra 42 e oltre 60 giorni dopo la deposizione.”
Già una dozzina i nidi di Caretta caretta in Toscana
Sono già una dozzina i nidi di Caretta caretta scoperti questa estate sulla costa della Toscana, come racconta sui suoi profili social l’associazione TartAmare, che ha sede a Grosseto e si occupa proprio di riabilitare e curare le tartarughe marine in difficoltà e assistere a tutte le fasi della nidificazione e schiusa.
Dopo il primo nido trovato a giugno a Poveromo, in provincia di Massa, sono state avvistate nidificazioni a Piombino, sulla spiaggia della Sterpaia, all’Isola d’Elba nella caletta di Santa Lucia, a Castiglione della Pescaia e a San Vincenzo, a Marina di Pisa, a Le Marze (nel comune di Grosseto).
Nel 2024 i nidi censiti in Toscana erano stati 24 per un totale di 2.463 uova deposte e 1.244 piccoli nati.