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Al MudaC di Carrara “La nube” la mostra di Eleonora Roaro sull’esplosione della Farmoplant

Un’installazione audio-video site specific utilizza immagini d’archivio, animazioni originali  e testimonianze orali per ripercorre alcuni elementi chiave di uno dei disastri ambientali più drammatici della Toscana

Il 17 luglio del 1988 nella Zona Industriale Apuana tra Massa e Carrara accade uno degli eventi più drammatici della storia della Toscana: la doppia esplosione di un impianto di lavorazione della Farmoplant, azienda che all’epoca produceva il pesticida “Rogor”.

L’esplosione causò un incendio e una nube tossica che produsse gravi danni ambientali in un’area che ancora oggi non è stata totalmente bonificata, anche dopo lo smantellamente definitivo del polo chimico.

Il MudaC Museo delle arti Carrara dall’11 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026 ospita “La nube”, la mostra di Eleonora Roaro che attraverso un’installazione audio-video site specific, ripercorre alcuni elementi chiave della storia della Z.I.A. dall’epoca fascista a oggi, utilizzando immagini d’archivio, animazioni originali  e testimonianze orali.

Obiettivo del progetto è attivare una riflessione critica sull’impatto ambientale e sociale del boom economico e sulle narrazioni post-verità costruite da media e industrie per interessi politici ed economici.

Eleonora Roaro – La nube

La nube: l’installazione audio e video di Eleonora Roaro

L’opera, che è concepita come un concept album dalle influenze industrial della durata di circa 30 minuti realizzato assieme il sound designer Emiliano Bagnato, accompagna il pubblico nello spazio espositivo del museo attraverso un sistema di filodiffusione, mentre il video è proiettato su una lastra di marmo.

La dimensione audio dell’installazione combina sonorità elettroniche degli anni ʻ80 e ʻ90 con materiali d’archivio, registrazioni ambientali e composizioni strumentali originali, alcune delle quali specificamente legate alla tematica chimica e industriale, rievocando le atmosfere dell’epoca.

Al centro della narrazione visiva c’è la figura della ZIA, personificazione della Zona Industriale Apuana, e della sua presenza nella frazione di Alteta, inglobata nell’area industriale.

Furono le donne del luogo, per prime, ad accorgersi dei danni ambientali, osservando la morte di orti e animali domestici. La casa della ZIA diventa così un artificio narrativo per raccontare il passare del tempo e le trasformazioni del territorio dal fascismo a oggi.

In mostra anche molti materiali selezionati dall’artista sulla vicenda della Farmoplant, come i poster sul referendum consultivo del 1987 in cui si chiedeva alla popolazione la chiusura della fabbrica (il 71,69% votò a favore), documenti sui movimenti ambientalisti, le istanze di protesta dei movimenti locali, come l’Assemblea Permanente dei Cittadini di Massa e Carrara e Medicina Democratica, attivi tra gli anni ʻ70 e ʻ90 nella denuncia dell’impatto della Z.I.A. su ambiente, salute pubblica e sicurezza sul lavoro.

Tra le immagini, oltre a foto e materiali d’archivio, anche quelle del gruppo punk “Figli della Farmoplant”, che denunciava attraverso la musica l’inquinamento ambientale, evocando un ritorno alla terra.

La mostra di Eleonora Roaro apre diversi punti di vista sulla vicenda, costruendo una narrazione corale che arricchisce il percorso espositivo con le voci di artisti, attivisti e studiosi legati alla storia recente del territorio.

Eleonora Roaro – Credit Maurizio Costa

Informazioni sull’evento:

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