Stazioni ferroviarie che diventano centri civici, luoghi di accoglienza, spazi per le associazioni, punti di riferimento per turisti, cicloturisti e pellegrini. La nuova puntata di Orizzonti, il format video di intoscana.it dedicato alla rigenerazione urbana, racconta tre storie diverse ma unite da un filo comune: la volontà di restituire centralità a edifici simbolo dei territori, trasformando la memoria di un passato industriale e ferroviario in nuove opportunità sociali, economiche e culturali.
Dalla Garfagnana alla Valtiberina, il viaggio tocca la stazione di Castelnuovo di Garfagnana e le ex stazioni di Sansepolcro e Anghiari, ognuna protagonista di un intervento che ridisegna non solo gli spazi fisici, ma anche la vita delle comunità che li abitano.
Castelnuovo di Garfagnana: una stazione che diventa centro civico
A Castelnuovo di Garfagnana, la stazione ferroviaria ha cambiato volto grazie a un investimento di oltre 960mila euro, di cui più di 770mila messi a disposizione dalla Regione Toscana. L’edificio, oggetto di un importante intervento di ristrutturazione edilizia, miglioramento sismico ed efficientamento energetico, è oggi uno spazio moderno, accessibile e sostenibile.
Al suo interno trovano posto gli uffici del Centro per l’Impiego della Valle del Serchio, i servizi di accoglienza turistica di Visit Tuscany e la sede del GAL MontagnAppennino: funzioni diverse che restituiscono alla stazione un ruolo centrale per la comunità.
“Una nuova vita per la stazione e per Castelnuovo – sottolinea il sindaco Andrea Tagliasacchi –. Qui nascerà un centro civico, un punto di riferimento per i cittadini, i giovani, il lavoro, le associazioni e il turismo”. L’intervento rientra in un più ampio percorso di riqualificazione urbana che comprende il nuovo parcheggio del quartiere di Santa Lucia, il sottopasso ferroviario, tre ascensori e il sovrappasso che ha eliminato il passaggio a livello, restituendo continuità e sicurezza all’area.

Sansepolcro: dalla vecchia ferrovia dello Spirito alla porta della mobilità lenta
Il viaggio di Orizzonti prosegue a Sansepolcro, lungo il vecchio tracciato della Ferrovia dell’Appennino Centrale che collegava Arezzo a Fossato di Vico. Qui la stazione – un edificio di valore storico per la città – è stata interessata da un primo intervento di restauro da 179mila euro, con fondi regionali e comunali.
Le facciate, gli infissi, la copertura e gli impianti sono stati completamente rinnovati: il piano terra è già pronto a ospitare nuove funzioni legate alla promozione turistica e ai servizi per cittadini e visitatori. “Questa stazione è parte della nostra identità – spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Riccardo Marzi –. L’obiettivo è farne il nodo principale della mobilità lenta del territorio”.
Piste ciclabili, percorsi ciclopedonali e tratti del Cammino di Francesco convergono proprio qui: il progetto punta infatti a trasformare la vecchia sede ferroviaria in un hub per ciclisti e camminatori, con un tratto dell’antica linea destinato a diventare ciclopedonale per connettere nord e sud della città.

Anghiari: l’ex stazione diventa ostello, ciclofficina e porta d’accesso alla Valtiberina
Ad Anghiari, la stazione è rimasta silenziosa per decenni. Oggi, grazie a un investimento di oltre 200mila euro tra fondi regionali, comunali e della Fondazione CR Firenze, è pronta a rinascere come punto di riferimento per il turismo lento. Il progetto ha recuperato l’intero edificio, che ospiterà un ostello al primo piano, una ciclofficina e spazi destinati alle associazioni del territorio. Una nuova porta d’ingresso per i pellegrini del Cammino di Francesco e per i cicloturisti che percorrono la ciclopedonale che unisce Sansepolcro, Anghiari e Monterchi.