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“L’altro ispettore”, su Rai 1 la fiction girata in Toscana, che affronta il tema della sicurezza sul lavoro

La fiction è stata realizzata con il sostegno del “Bando Cinema e Audiovisivo della Regione Toscana” e con la collaborazione di Toscana Film Commission. La prima delle tre puntate, in onda il 2 dicembre sera, sarà dedicata a Luana D’Orazio, morta sul lavoro a vent’anni in un orditoio di Montemurlo e a sua mamma, Emma Marrazzo.

Fiction “L’altro ispettore” - © Foto @ufficio stampa Rai Fiction

Girata a Lucca e sostenuta da Bando Cinema e Audiovisivo della Regione Toscana, arriva sulla rete ammiraglia Rai, la fiction “L’altro ispettore”

Andrà in onda il 2 dicembre in prima serata su Rai 1, la prima delle tre puntate della fiction L’altro Ispettore. Diretta da Paola Randi, la fiction è una co-produzione Rai Fiction, Anele e Rai Com, realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il contributo del “PR FESR Toscana 2021-2027 – bando per la concessione di sovvenzioni a fondo perduto per la produzione di opere cinematografiche e audiovisive – Anno 2023” della Regione Toscana, con il sostegno della Città di Lucca, della Fondazione Banca del Monte di Lucca e della Fondazione Giuseppe Lazzareschi e con la collaborazione della Toscana Film Commission.

Si tratta della prima fiction italiana che affronta il tema della sicurezza sul lavoro, liberamente tratta dai romanzi di Pasquale Sgrò, attraverso il racconto delle vicende dell’ispettore del lavoro Domenico Dodaro. Scritta da Salvatore De Mola, Andrea Valagussa, Paola Randi ed Emanuela Rizzuto, la fiction vede protagonista Alessio Vassallo nei panni dell’ispettore del lavoro Domenico Dodaro, per gli amici Mimmo. Al suo fianco Cesare Bocci nel ruolo dell’amico di famiglia Alessandro, un mental coach in sedia a rotelle sopravvissuto all’incidente in cui, anni prima, ha perso la vita il padre di Domenico. L’attrice toscana Francesca Inaudi interpreta invece la PM Raffaella Pacini (ex compagna di liceo del protagonista) con la quale Mimmo si ritroverà a lavorare nelle indagini dei casi di puntata. La giovanissima Angelica Tuccini recita invece nel ruolo della figlia di Mimmo, Mimì. Nel cast anche Barbara Enrichi, Massimiliano Galligani, Sergio Pierattini, Giulia Weber, Rosanna Genili, Kelvin Nkole, Valerio di Domenicantonio, Chiara Cavaliere, Matilde Bernardi e Beniamino Brogi.

La produzione audiovisiva sensibilizza l’opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro

La serie in tre puntate L’altro ispettore accende i riflettori su un tema fortemente attuale, sensibilizzando a una riflessione collettiva sul lavoro e sulla cultura della sicurezza come valore universale. E lo fa attraverso una figura totalmente inedita per il pubblico televisivo, un ispettore “senza pistola” – l’altro ispettore, appunto – che possiede come armi la competenza, l’intelligenza e l’empatia. Per il suo alto valore di servizio pubblico la serie ha ottenuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di INAIL e la collaborazione di Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per le Disabilità, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Ambientata a Lucca, girata con la collaborazione di Toscana Film Commission, nei vicoli medievali circondati dalla campagna toscana, la serie vede il protagonista impegnato ogni giorno a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e a indagare sui casi in cui questa è venuta meno. Casi liberamente ispirati a fatti realmente accaduti, di cui Mimmo cercherà di scoprire le reali dinamiche e responsabilità con uno sguardo umano, imparziale e con la collaborazione di tutte le parti in causa: dai lavoratori agli imprenditori, ai sindacati, alle istituzioni. Non a caso la prima puntata, del 2 dicembre, è dedicata a Luana D’Orazio, vittima sul lavoro a soli venti anni, che ha person la vita in un orditoio di Montemurlo di Prato.

Molte le location toscane interessate dal set del L’altro ispettore: alcuni luoghi iconici di Lucca, tra cui piazza Cittadella, il baluardo San Colombano, Le Mura, Piazza San Frediano, Piazza San Michele, Piazza San Martino, Piazza Napoleone, Chiasso Barletti, alcuni pubblici esercizi (pasticceria Pinelli, Pizzeria Pellegrini, Bar Turandot e Caffè Santa Zita). E poi la cittadella del Carnevale di Viareggio e le cave di marmo di Carrara.

La serie – ha spiegato l’assessora alla cultura Cristina Manetti – affrontando il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, ci spinge a prendere sempre più coscienza della necessità di promuovere e diffondere la cultura della sicurezza, un argomento oggi più che mai attuale. La fiction, ispirata a fatti realmente accaduti, è girata a Lucca, nei luoghi straordinari della nostra Toscana. La Regione ha deciso di sostenerla con fondi europei di sviluppo 2021–2027, attraverso il bando Sostegno a fondo perduto per la produzione di opere cinematografiche e audiovisive – Azione 1.3.5 Sostegno alle imprese culturali, con un contributo di oltre 115mila e euro concesso alla casa di produzione Anele, a fronte di un plafond dedicato alla sola serialità, per il bando 2023, pari complessivamente a 500.000 euro. I progetti finanziati con il bando 2023 – ha ricordato Manetti – sono stati in totale 32 (7 cortometraggi, 14 documentari, 8 lungometraggi e 3 serie TV), per un ammontare complessivo di 3 milioni di euro. Al bando 2023 è seguito un secondo bando nel 2024, con il quale sono stati assegnati ulteriori 4 milioni di euro di contributi”.

“Per questa fiction ho studiato i super-eroi di tutti i giorni, i lavoratori, che cercano di rendere i luoghi di lavoro più sicuri ” – ha dichiarato la regista Paola Randi nel corso della conferenza stampa di presentazione lo scorso 25 novembre. “Siamo riusciti a lavorare su un personaggio importante, che porta in sé l’eredità di ciò che accade alle famiglie quando si perde qualcuno, vittima del lavoro. Cosa succede dopo, anche quando i riflettori si spengono sul caso. L’ispettore del lavoro è un detective senza pistola: ho creato, per questa fiction, un ispettore diverso, che mette in campo la sua sensibilità, la sua umanità. Dodaro è un ispettore che si prende cura dei lavoratori, affinché non succeda più quello che è successo a suo padre”.

“Colgo l’occasione – ha aggiunto Gloria Giorgianni di Anele – di affermare che la Rai è una fucina di talenti e competenze e questa fiction è una grande sfida che ha voluto affrontare, andando a raccontare una tematica di grande valenza sociale. Si tratta di una produzione che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul due temi di grande importanza: la sicurezza sui luoghi di lavoro e la disabilità. La prima puntata, del 2 dicembre, sarà dedicata a Luana D’Orazio, morta in un orditoio a soli venti anni e a sua mamma, Emma Marrazzo, che si sta battendo con grande energia per avere giustizia”.

“In questa fiction interpreto l’ispettore del lavoro Mimmo Dodaro – ha dichiarato il protagonista, Alessio Vassallopersonaggio del tutto analogico, che va in bici, scrive post-it, si dedica anima e corpo al lavoro: una sorta di super-eroe dei giorni nostri, che pone al centro la cura degli altri, uno dei temi più importanti che la fiction trasmette al pubblico, in un’epoca nella quale siamo di solito abituati a prenderci cura di noi stessi”.

“Questa fiction – ha dichiarato l’attore Cesare Bocci – mi ha dato una doppia responsabilità: oltre al messaggio che trasmette, trattando della tematica della sicurezza sui luoghi del lavoro, interpreto un personaggio disabile, in quanto rimasto sulla sedia a rotelle, in seguito ad un incidente sul lavoro, andando a toccare un’altra tematica molto importante. Ma il personaggio creato dallo sceneggiatore Salvatore De Mola, Alessandro, trova sempre il coraggio di rialzarsi, guarda al futuro per scoprire sempre qualcosa di nuovo”.

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