Ambiente/

Parchi regionali della Toscana: laboratori a cielo aperto per osservare l’ecologia contemporanea

Per l’assessore Barontini “la ricerca scientifica è fondamentale per la tutela dinamica della biodiversità”

L’assessore Barontini all’incontro sui parchi regionali

Innovazione e sostenibilità nelle attività di ricerca scientifica condotte all’interno dei tre grandi Parchi regionali toscani: Alpi Apuane, Maremma, Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Questo l’argomento al centro dell’evento organizzato da Regione Toscana, dall’ente Parchi regionali della Toscana e dai tre enti Parco che si è tenuto al Granaio Lorenese di Alberese, nel Parco della Maremma.

All’iniziativa grossetana ha partecipato l’assessore regionale all’ambiente David Barontini, che ha portato i saluti istituzionali sottolineando l’importanza di una tutela dinamica della biodiversità.

Il convegno sui parchi regionali ad Alberese

In Toscana oltre il 10% del territorio regionale è tutelato grazie a parchi regionali, riserve naturali, aree protette e siti della Rete Natura 2000 -ha spiegato Barontini-. È una scelta precisa, che proteggere la biodiversità e custodisce i paesaggi e gli ecosistemi che rendono unica la nostra regione. Ma la tutela non è mai un gesto statico: occorre comprendere le dinamiche ecologiche, individuare fattori di rischio e opportunità. Ed è qui che la ricerca scientifica assume un ruolo decisivo. Senza ricerca non c’è gestione efficace. Come Regione Toscana abbiamo il dovere di sostenere la ricerca scientifica nei parchi, valorizzarla, metterla in connessione, e assicurare che i suoi risultati trovino applicazione nelle nostre strategie di tutela della biodiversità”.

“I nostri tre parchi regionali – ha concluso l’assessore – rappresentano tre sistemi naturali profondamente diversi, tre laboratori a cielo aperto che permettono di osservare temi centrali dell’ecologia contemporanea: il comportamento dei grandi carnivori, gli effetti dei cambiamenti climatici sulla vegetazione, l’evoluzione degli habitat costieri, la resilienza degli ecosistemi alle pressioni umane e ambientali. L’occasione di oggi è particolarmente preziosa perché mette insieme i comitati scientifici, le direzioni dei parchi, il mondo accademico e della ricerca, e crea uno spazio di coordinamento che è fondamentale non solo per la qualità dei progetti, ma per la visione complessiva della nostra politica ambientale”.

Il presidente del parco della Maremma Rusci e l’assessore Barontini

La giornata di studio ha dato l’avvio, almeno questo è l’augurio dei partecipanti, a future importanti collaborazioni. “L’evento ha messo in rilievo quello che spesso ribadiamo, ovvero che i parchi della regione Toscana non sono solo aree di tutela, luoghi di turismo e di educazione ambientale, ma anche grandi laboratori a cielo aperto, dove, ogni giorno, centinaia di ricercatori operano per portare avanti indagini scientifiche di rilievo -ha concluso Simone Rusci, presidente del Parco della Maremma-. Con questo momento di incontro speriamo di rinsaldare la collaborazione e lo scambio tra questi tre importanti enti, perché mettere a sistema ricerche, dati e sperimentazioni è fondamentale per migliorare modelli di gestione”.

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