Partiranno in primavera i lavori per il nuovo ponte sull’Arno tra Signa e Lastra a Signa, un’opera strategica per tutta la piana fiorentina per cui è stato firmato questa mattina in Regione il contratto per la realizzazione. Il ponte ha come obiettivo quello di fluidificare il traffico e ridurne la concentrazione nelle zone abitate, oltre a creare una nuova viabilità dopo l’uscita di Lastra a Signa della Fi-Pi-Li.
A realizzare l’opera sarà il Consorzio Onesite scarl, composto da cinque imprese toscane (Endiasfalti spa, Impresa Rosi Leopoldo spa, Varvarito Lavori, Sodi Strade, Impresa Costruzioni Berti Sisto). Il termine dei lavori è atteso per la fine del 2028.
Giani: “Un giorno storico per la mobilità in Toscana”
“Oggi è un giorno storico per la mobilità in Toscana – ha ricordato il presidente della Regione Eugenio Giani – sono molto orgoglioso di questa firma, che dà il via ad un’opera che cambierà in positivo dei collegamenti tra le Signe, ma anche quelli con Scandicci, Campi Bisenzio e Prato, isolvendo inoltre il problema delle lunghe code all’uscita di Lastra a Signa della Fi-Pi-Li. Ho iniziato a lavorare a quest’opera fin dall’inizio del mio primo mandato perché la ritengo strategica per tutta la piana fiorentina ed in generale per tutta la viabilità toscana. Oggi un camion di buona portata non può andare da una parte all’altra dell’Arno se non attraversando il viadotto all’Indiano o il ponte di Sovigliana a Empoli, ma il nuovo ponte risolverà il problema, così come cambierà la vita di tutte quelle persone che si trovano a fare anche 45 minuti di attesa nelle ore di punta per attraversare il ponte attualmente presente tra le Signe”.
Il presidente ha ricordato inoltre che il ponte prevede un’unica grande arcata che attraversa sia l’Arno che la linea ferroviaria Pisa-Firenze e che nel territorio comunale di Signa si connette immediatamente al ponte sul Bisenzio. “Ringrazio i Comuni di Signa e Lastra a Signa – ha concluso Giani – per la loro collaborazione, che è stata essenziale, e ringrazio anche gli uffici regionali della Direzione infrastrutture e mobilità, per il lavoro svolto gestendo in proprio, dalla fase di appalto alla realizzazione, un’opera che cambierà il volto di una zona strategica per la Toscana”.

Un’opera da 71,5 milioni di euro
La nuova infrastruttura sarà lunga 2.750 metri, di cui 900 in viadotto. Il ponte sarà in acciaio, con campata principale di oltre 140 metri di luce. Annesso all’opera anche un percorso ciclopedonale di collegamento tra il Parco Fluviale di Lastra a Signa (sulla riva sinistra dell’Arno) e il Parco dei Renai. Il costo complessivo dell’opera è di 71,5 milioni di euro, tutte tratte da fondi regionali.
“Una peculiarità di quest’opera – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture Filippo Boni – è che fino ad oggi per appalti così rilevanti la Regione si affidava ad Anas, alle Province o alla Città Metropolitana, mentre in questo caso la gestione è stata diretta dagli uffici regionali. Il nuovo Ponte sull’Arno, già di per sé fondamentale perché rappresenta un nuovo attraversamento del maggior fiume toscano e nuove possibilità logistiche e di connessione, diventa così l’opera più importante fino ad oggi realizzata direttamente dalla Regione”.
Piena soddisfazione è stata espressa anche dai sindaci dell’area interessata. “Il Ponte sull’Arno tra Signa e Lastra a Signa – ha detto il sindaco di Signa Giampiero Fossi – e – è un’opera strategica e un punto di svolta per la mobilità e lo sviluppo del territorio, capace di rispondere alle criticità storiche di accessibilità. Il progetto si distingue per il rispetto ambientale, inserendosi in modo armonioso tra il parco dei Renai e il parco fluviale di Lastra, che vengono finalmente messi in connessione. Grande attenzione è stata dedicata anche alla mobilità sostenibile.
“Ringrazio il presidente Giani e la Regione Toscana – ha detto il sindaco di Lastra a Signa Emanuele Caporaso – per l’impegno che hanno sempre messo nel finalizzare l’opera. Per il nostro territorio i vantaggi non saranno solo legati alla fluidificazione del traffico ma anche al miglioramento della vivibilità e della qualità dell’aria”.