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Un centro di ricerca internazionale sull’Appennino tosco-emiliano

Accordo tra Enea e Regioni Emilia-Romagna e Toscana per la nascita di un polo scientifico e tecnologico sulla fusione nucleare, dedicato in particolar modo alla produzione di radiofarmaci per diagnosi e cura dei tumori

Lago Brasimone centro Enea

Un polo scientifico e tecnologico di caratura internazionale nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano: questo il futuro del  centro ricerche Enea del Brasimone, in provincia di Bologna, grazie al protocollo di intesa siglato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, insieme alle regioni Emilia-Romagna e Toscana. Sono previsti investimenti fino a 100 milioni, per fare del sito una cittadella della ricerca d’eccellenza sulla fusione nucleare e in particolare nel campo della produzione di radiofarmaci per la diagnosi e la cura dei tumori. Il piano di potenziamento congiunto, una volta attuato, prevede nuovi posti di lavoro sia all’Enea, che nell’indotto dell’area. In coordinamento con le regioni Emilia-Romagna e Toscana e gli enti locali territoriali, si collaborerà per lo sviluppo di progetti di ricerca e di avanzamento tecnologici per accedere a fondi pubblici nazionali, europei e internazionali.

“Gli investimenti prospettati e la capacità di creare sinergie con università e organismi di ricerca di Toscana ed Emilia Romagna renderà ancora più centrale il lavoro qui svolto – ha spiegato l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana Stefano Ciuoffo – diventando centro di attrazione di competenze e ‘cervelli’ con ricadute positive per tutto il territorio. È un risultato ottenuto con gioco di squadra e siamo anche soddisfatti per i campi di ricerca individuati per il Brasimone che aprono prospettive davvero di forte sviluppo”.

“La nascita di un Polo scientifico tecnologico di livello internazionale – ha aggiunto il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni è un impulso forte per l’innovazione in Toscana e avrà ricadute importanti su tutti i territori, sia in termini economici ed occupazionali, sia per la capacità di attrarre investimenti. Prato è storicamente cerniera tra Firenze e Bologna, con un rapporto unico e consolidato tra i territori dell’Appennino tosco emiliano”.

“La firma di oggi tra ENEA e le due Regioni – ha commentato infine il sindaco di Vernio Giovanni Morganti è l’ennesimo passo lungo la strada della collaborazione tra enti; vorrei complimentarmi con i tre soggetti firmatari che stanno scommettendo su questo progetto. Ci piace pensare però che anche una piccola parte di merito sia delle amministrazioni locali di Toscana e Emilia Romagna, che oramai da qualche anno si sono fatte promotrici nei confronti delle rispettive Regioni e dei comuni capoluogo di Provincia (Prato) e Città Metropolitana (Bologna) di iniziative volte allo sviluppo e alla promozione dell’Appennino Bolognese e Pratese che per la prima volta viene interpretato come una unica area sulla quale lavorare insieme.”.

Il Protocollo prevede inoltre una rafforzata collaborazione fra ENEA Toscana ed Emilia-Romagna per l’accesso a fondi pubblici nazionali, europei e internazionali, incluse opportunità provenienti da fonti private e per promuovere accordi e collaborazioni scientifiche con università, centri di ricerca e imprese ad alta tecnologia. 

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