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A lezione d’amore dagli Ada Oda, la band belga che canta in italiano

Giovedì 7 marzo al Club Silenzio arriva in concerto la band italo-belga che l’estate scorsa ha conquistato i palchi di tutta Europa con il suo sound fresco e originale tra pop e post-punk

Vengono dal Belgio, ma cantano in italiano: stiamo parlando degli Ada Oda band nata da un’idea di César Laloux e Vittorio Barracato che hanno esordito nel 2023 con “Un Amore Debole”.

L’estate scorsa hanno conquistato i palchi di tutta Europa con il loro sound fresco e originale tra pop e post-punk.

Le canzoni della band italo-belga raccontano la avventure tragicomiche di una giovane ragazza tra relazioni tossiche, cuori spezzati e storie d’amore finite male.

La band oltre a César Laloux e Victoria Barracato vede anche Marc Pirard al basso (Italian Boyfriend), Alex De Beuger (Alaska Gold Rush, Gros Coeur) e AureÌ lien Gainetdinoff (San Malo, Yolande Bashing) alla chitarra.

Gli Ada Oda arrivano giovedì 7 marzo al Silenzio Club di Firenze per un live che siamo sicuri sarà irresistibile.

Ada Oda

Ecco la nostra intervista

Ciao César, una volta Victoria ha detto di averti conosciuto su un’app per incontri, è vero? È così che vi siete conosciuti?

È vero. Non ci conoscevamo, abbiamo parlato un po’ di musica su Tinder ed è finita lì. Qualche mese dopo, quando stavo cercando qualcuno che cantasse nelle mie canzoni, ho pensato di nuovo a Victoria. Le ho inviato i brani e poi abbiamo deciso di incontrarci di persona per parlarne.

Ci piace parlare di quello che viviamo, di relazioni, del comportamento degli altri o di noi stessi. Cerchiamo di dare una visione di certi aspetti della società attraverso piccoli esempi che ci sono vicini e che ci riguardano

Come è nata l’idea di cantare in italiano, una lingua che Victoria non parla?

È iniziata per gioco quando le ho chiesto se parlava italiano perché si chiama Barracato. Lei ha risposto di sì e per un po’ abbiamo continuato in quella direzione. Abbiamo anche pensato che cantare in italiano su questo tipo di musica avrebbe dato un maggiore respiro e forse avrebbe dato originalità al nostro progetto.

Il vostro primo album ‘Un amore debole’ è stato subito un grande successo, la scorsa estate siete andati ovunque in Europa e presto sarete anche ospiti del SXSW negli Stati Uniti, vi aspettavate un successo così clamoroso?

No, non lo so davvero. Ricordo di aver detto a Victoria che avremmo potuto andare a suonare nella città successiva, ma non molto oltre, perché il progetto forse era un po’ troppo di nicchia o troppo atipico, che il rock era morto e così via… La prima volta che abbiamo pensato che avremmo potuto ottenere qualcosa è stato quando abbiamo ricevuto un messaggio dal direttore della Slovenly Recordings che ci invitava a suonare in Italia. Da allora, abbiamo cercato di andare all’estero il più possibile per svilupparci come band internazionale piuttosto che come band belga che cerca di diventare grande in patria.

La vostra musica potrebbe essere definita pop, anche se sul palco avete un’attitudine punk. A quali band vi ispirate?

Ci piacciono un po’ entrambe le cose. Ci piacciono i brani orecchiabili di due minuti e mezzo, ma con un’atmosfera un po’ lo-fi che li rende meno snob. Credo che la scena newyorkese (The Velvet Underground, The Strokes, Parquet Courts) ne sia un buon esempio.

Come nascono le canzoni? Chi scrive i testi? Mi sembra che le vostre canzoni parlino di esperienze che vivete in prima persona, le avventure di una giovane ragazza.

Scrivo la musica da solo e poi di solito mi vengono delle idee per le frasi che traduco su deepl e le sviluppiamo insieme in seguito. Ci piace parlare di quello che viviamo, di relazioni, del comportamento degli altri o di noi stessi. Cerchiamo di dare una visione di certi aspetti della società attraverso piccoli esempi che ci sono vicini e che ci riguardano.

Ci sono artisti o gruppi italiani che conoscete e che vi piacciono?

Sì, certo. Siamo stati in Italia molte volte e abbiamo avuto modo di vedere artisti e incontrare persone. Alcuni nomi di progetti che ci piacciono: Brucherò nei pascoli, Colombre, Alex Fernet… Abbiamo anche avuto la fortuna di sostenere i Baustelle la scorsa estate… Loro sanno come fare! 🙂

Cosa c’è nel futuro degli Ada Oda, sono sicuro che avete già scritto molte nuove canzoni…

Sì, stiamo finendo di comporre gli ultimi brani per il prossimo album, che registreremo a giugno. Se tutto va bene, dovrebbe uscire all’inizio del 2025, con alcuni singoli prima di allora. Nel frattempo, concluderemo il tour di Un Amore Debole, che durerà fino alla fine di settembre, con date in tutta Europa.

Come si fa a capire se si tratta di un amore debole o se si è incontrato il vero amore?

Domanda trabocchetto… Ho avuto relazioni in cui non c’era abbastanza amore e poi il contrario negli ultimi anni.  Per quanto mi riguarda, credo che sia quando smetto di chiedermi se voglio stare con l’altra persona o no.

Ada Oda

Informazioni sull’evento:

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