Si intitola Anatomia del conflitto il progetto della Compagnia Teatrale Krypton per l’Autunno Fiorentino 2025. Dal 1° ottobre al 26 novembre, nei cinque quartieri cittadini a Firenze, tra biblioteche, case del popolo e spazi teatrali, la rassegna affronta il tema della guerra nelle sue molteplici sfaccettature: storiche, simboliche e quotidiane. Indaga “i temi della violenza, dell’orrore e delle nefandezze delle guerre, la memoria e il desiderio di pace”.
“La guerra – spiega l’ideatore del progetto Fulvio Cauteruccio – non è solo quella dei fronti armati, ma anche quella che attraversa le vite delle persone: guerre interiori, conflitti sociali, tensioni tra identità. In questo tempo segnato da nuove sanguinarie battaglie, l’arte si fa atto di resistenza e possibilità di pace”.

Undici appuntamenti tra spettacoli, laboratori e letture compongono un percorso che mette al centro la riflessione collettiva, rivolgendosi a bambini e adulti. L’obiettivo è stimolare il confronto e offrire spazi in cui il teatro diventi esercizio di empatia, costruzione di senso e palestra di libertà.
Gli spettacoli
L’inaugurazione è fissata per martedì 1 ottobre alle 21 al Teatro Affratellamento con L’eco di uno sparo di Massimo Zamboni. Tratto dall’omonimo romanzo (Einaudi 2015), il reading-concerto intreccia memoria familiare e storia collettiva. Con Zamboni, voce e chitarre, ci sono Cristiano Roversi (stick bass, basso e synths) ed Emanuele Reverberi al violino.
Martedì 29 ottobre, alla Casa del Popolo “Il Progresso”, Krypton propone Roccu u Stortu di Francesco Suriano. Uno spettacolo diretto e interpretato da Fulvio Cauteruccio, con musiche di Peppe Voltarelli e la fisarmonica di Roberto Beneventi. A 25 anni dal debutto, la pluripremiata “operina rock” torna in scena per dare voce alla vicenda di Rocco Sprizzi, soldato calabrese della Prima guerra mondiale, simbolo della brutalità e delle illusioni spezzate del conflitto.
Il 9 novembre al Teatro Affratellamento debutta Bodyscaping/Corpi di Guerra – Otello: Tragedia dell’identità, amore sotto occupazione, nuova performance di Cauteruccio con Massimo Bevilacqua. Un lavoro immersivo che intreccia Shakespeare con le tensioni contemporanee. L’occasione per esplorare identità, tradimento e manipolazione attraverso scenari visivi VR e interazioni dal vivo.
Il ciclo si chiude martedì 26 novembre alla Casa del Popolo “Il Progresso” con Storie di noi della compagnia palermitana Babel Crew, scritto da Beatrice Monroy e diretto da Giuseppe Provinzano. Realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Falcone, lo spettacolo racconta i 57 giorni tra la strage di Capaci e quella di via D’Amelio dal punto di vista dei cittadini comuni.
I laboratori
A ottobre prende il via il ciclo di letture e attività per bambini Leggiamo la guerra ma facciamo la pace!, curato da Associazione Impresa e Associazione Culturale Tri-Boo. Quattro incontri alle ore 17 nelle biblioteche fiorentine — Mario Luzi (6 ottobre), Villa Bandini (13 ottobre), BiblioteCaNova (20 ottobre) e Buonarroti (27 ottobre). Ispirate a favole moderne come Il nemico di Davide Calì e La battaglia delle rane e dei topi di Daniele Catalli, le letture affrontano il tema del conflitto con linguaggi adatti ai più piccoli.
A novembre segue il laboratorio Non può piovere per sempre a cura di Cesare Torricelli, promosso da Associazione Il Vivaio del Malcantone APS e IIS Sassetti Peruzzi. Si svolge il 7 e 8 novembre al Vivaio del Malcantone. È prevista una restituzione scenica il 12 novembre al PARC. L’esperienza inclusiva coinvolge studenti, educatori e artisti: l’obiettivo è di trasformare tensioni e fragilità in espressione collettiva.
Il progetto Anatomia del conflitto è realizzato con il contributo del Comune di Firenze/Autunno Fiorentino, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura, Regione Toscana TIC2025/2026 e Città Metropolitana di Firenze.