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Addio a Fernando Botero l’artista di fama mondiale che amava Pietrasanta

Lo scultore e pittore colombiano, che da tanti anni aveva scelto Pietrasanta come sua “seconda casa”, è scomparso all’età di 91 anni

Fernando Botero

Era ormai un “toscano acquisito” l’artista Fernando Botero che da anni frequentava Pietrasanta per scegliere i marmi pregiati per le sue sculture famose in tutto il mondo.

Lo scultore e pittore colombiano, nato a Medellin in Colombia nel 1932, è scomparso all’età di 91 anni venerdì 15 settembre 2023.

La notizia è stata data dal quotidiano colombiano ‘El Tiempo’, che definisce Botero come “l’artista colombiano più grande di tutti i tempi”.  Il decesso era stato annunciato in un primo momento dall’emittente W Radio.

Botero era conosciuto per le rotonde figure umane rappresentate nelle sue opere, aveva da qualche anno scoperto Pietrasanta, la cittadina nella Versilia dove ormai trascorreva molto tempo.

Amava la Toscana al punto che ha realizzato il Drappellone per il Palio di Siena del 16 agosto 2002, poi vinto dalla Contrada della Tartuca con Luigi Bruschelli detto Trecciolino e Berio.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato: “È con profondo dolore che apprendo la scomparsa di Fernando Botero, un grande amico della Toscana. Le sue opere sono state un ponte tra culture e un riflesso della bellezza universale. La sua presenza qui ha arricchito la nostra terra e il suo spirito creativo continuerà ad ispirarci. Di Pietrasanta che lo aveva adottato disse: ‘Mi sono innamorato di questo angolo di Toscana e di questa gente la prima volta che sono approdato qui’. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia e a tutti coloro che amavano la sua arte, vivrà per sempre tra noi con le sue opere eterne.”

Il cavallo di Botero a Pietrasanta

Fernando Botero, nato nel 1932 a Medellin, città delle Ande colombiane e capitale della Antioquia, rimane affascinato dalla pittura sin da bambino.

I temi prediletti dei suoi primi disegni sono ispirati al mondo delle corride e la sua prima opera conosciuta è proprio un acquerello raffigurante un torero.

Nel 1952 si trasferisce a Bogotà, dove conosce alcuni membri dell’avanguardia culturale colombiana, quali lo scrittore Jorge Zalamea, grande amico di Garcia Lorca.

Successivamente studia a Madrid, a Parigi e a Firenze. Durante il soggiorno in Italia coltiva la passione per il Rinascimento e si reca spesso ad Arezzo e a Siena.

Dopo gli studi in Europa, ben presto Botero sviluppa uno stile proprio che lo impone sulla scena dell’arte locale e all’estero, e come uno dei grandi maestri del Novecento.

Botero nelle sue opere dilata la forma. Uomini e paesaggi assumono dimensioni espanse, apparentemente irreali, dove il dettaglio diventa la massima espressione.

Con il distacco emotivo la pittura di Botero acquista il valore e la serenità del grande classicismo.

Le opere del maestro colombiano sono state esposte nei musei più importanti del mondo: da Madrid a New York, da Berlino a Roma.

Il Drappellone di Botero
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