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Addio a Giuseppe Matulli, fu vicesindaco di Firenze e artefice del progetto tramvia

Si è spento a 85 anni il politico toscano che fu anche sottosegretario alla Pubblica istruzione e presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Giuseppe Matulli

È scomparso ieri a 85 anni Giuseppe Matulli, per tutti Beppe, a lungo punto di riferimento nella politica fiorentina, toscana e anche nazionale. Ex deputato Dc, di cui è stato anche segretario del partito in Toscana, e sottosegretario alla Pubblica istruzione, Matulli fu anche consigliere regionale in Toscana, vicesindaco di Firenze per sette anni nelle giunte guidate da Leonardo Domenici, ed è stato tra gli artefici del progetto delle tramvie fiorentine. Ha anche ricoperto l’incarico di sindaco di Marradi, suo comune natio, e presidente provinciale di Firenze del Ppi. Negli ultimi anni è stato presidente dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana.

Il cordoglio delle istituzioni toscane

“Con Beppe Matulli se ne va un uomo da cui ho tratto tanti e bellissimi insegnamenti. Se ne va un politico di cui mi ha sempre colpito la grande forza ideale che era capace di calare nella concretezza dell’amministrare, dando a questa una visione sempre a favore della cittadinanza” ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“L’ho conosciuto meglio e più profondamente durante gli anni in cui siamo stati insieme nella giunta del Comune di Firenze guidata da Leonardo Domenici – aggiunge Giani – Beppe era vicesindaco, e lì ho potuto apprezzarne la grande visione di modernizzazione che aveva della città. Con lui è andata avanti un’opera a me molto cara, la tramvia Firenze-Scandicci, i cui progetti erano stati finanziati quando ero assessore alla mobilità. Accanto alla cultura del buon governo, Beppe poneva sempre il suo profondo ideale legato all’antifascismo e all’impegno dei cattolici popolari. Espressione del mondo cattolico progressista che a Firenze ha avuto figure come, oltre a Giorgio la Pira, padre Ernesto Balducci, portatori illuminati del cattolicesimo radicato nella società civile, Matulli si è posto come leader carismatico della sinistra cattolica formando tanti allievi”.

Cordoglio per la scomparsa di Matulli anche da parte del presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. “Ci lascia un uomo dalle grandi doti morali, servitore della cosa pubblica che nel suo lungo percorso politico e istituzionale ha avuto sempre al centro l’attenzione per le persone e i valori fondanti la nostra Repubblica. Lascia un vuoto enorme, ai familiari, agli amici, ai compagni di partito vanno le mie sincere e profonde condoglianze e quelle di tutto il Consiglio regionale – ha commentato Mazzeo – lo ricorderemo e terremo vivo il suo impegno in occasione delle celebrazioni per l’80esimo della Liberazione.”

“Oggi ci ha lasciati Beppe Matulli. Mi ha insegnato l’impegno, la bella politica, il rispetto per le istituzioni, il valore della storia, l’importanza delle idee – ha aggiunto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania SaccardiBeppe ha servito il suo Paese in tanti ruoli e ha trasmesso a tanti giovani passione e sogni. Lo porterò sempre con me e lo ritroverò ogni volta in cui la politica si alza dalla banalità e prova a volare alto e a disegnare il futuro”.

Anche l‘assessora all’istruzione e lavoro della Toscana, Alessandra Nardini, ha ricordato Matulli per il suo instancabile impegno a favore della della memoria e dei diritti. “Da assessora regionale, in questi anni, ho avuto modo di conoscere più da vicino Beppe Matulli – ha detto Nardini – nel suo ruolo di presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea e ho sempre vivo il ricordo delle bellissime parole che pronunciò durante l’iniziativa per il Giorno della Memoria 2022 davanti al Memoriale italiano di Auschwitz a Firenze in cui sottolineò l’importanza che ha la Memoria in un Paese che non ha ancora saputo fare fino in fondo in conti con la storia e dove assistiamo al riemergere di pericolosi rigurgiti nazifascisti che invece non dovrebbero trovare posto. Era orgoglioso di una Regione orgogliosamente antifascista, che affonda le proprie radici nei valori che animarono la Resistenza, e ci ha sempre spinti a fare ancora di più. Ecco, questo è l’impegno che a maggior ragione oggi dobbiamo assumerci per onorare al meglio la sua memoria.”

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