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“Amatoriale” l’esordio solista a cuore aperto di Valerio Martino degli Street Clerks

Il 15 luglio Valerio Martino presenterà al Lumen il suo primo disco solista “Amatoriale” dopo quasi 20 anni di attività con la band degli Street Clerks

Valerio Martino

Venerdì 4 luglio esce “Amatoriale” il primo disco solista di Valerio Martino già voce e chitarra degli Street Clerks, la band resa celebre dal programma televisivo “E poi c’è Cattelan”.

L’album riflette la sua versatilità artistica, ed è nato unendo diverse anime musicali come punk, brit-rock, cantautorato e pop acustico.

Registrato in varie sessioni con amici, il disco mantiene un’atmosfera spontanea e autentica, con piccoli errori e imperfezioni che aggiungono carattere ai brani.

Valerio nelle sue canzoni celebra i dettagli contraddittori dell’esistenza, alternando sonorità morbide e acustiche a trame più grezze e taglienti.

L’approccio “amatoriale” adottato dall’artista è caratterizzato da una profonda passione e libertà creativa, con l’obiettivo di catturare l’essenza della musica come forma d’arte libera e istintiva.

Valerio Martino suonerà il 15 luglio al Lumen di Firenze.

Valerio Martino

Ecco la nostra intervista a Valerio Martino

Ciao Valerio, com’è nato questo disco?

Ho sempre scritto tante canzoni, a un certo punto ne avevo alcune più personali che parlavano di me, piuttosto che di una dimensione di “band”. Riascoltando alcuni brani, mi è apparsa la visione di un disco. Sono 20 anni che suono con gli Street Clerks, mi è sembrato naturale prendermi uno spazio in cui esprimermi. Scrivere insieme ad altre persone ti porta al confronto, però è bello anche avere un spazio più personale. Questo disco mi ha permesso di partire da zero su un altro binario, è stato bello perché l’ho realizzato senza aspettative, senza una direzione, potevo farlo come volevo. Da questo nasce il titolo “Amatoriale”, una parola che a volte viene usata in senso negativo, ma per me vuol dire che lo facevo solo per me, come volevo, libero nella maniera più assoluta senza trattenermi.

Questo disco mi ha permesso di partire da zero su un altro binario, è stato bello perché l’ho realizzato senza aspettative, senza una direzione, potevo farlo come volevo

Hai fatto tutto da solo o qualcuno ti ha aiutato?

Ho realizzato il disco insieme a Samuele Cangi con cui c’è stata subito grande sintonia, lo conosco da tantissimi anni e sono riuscito a spiegare bene quello che volevo fare. Cosimo Ravenni (in arte Costì) e Alexander degli Street Clerks hanno suonato nel disco. Inoltre suonano con me nei live il chitarrista Pietro Guarracino, Marco Biagiotti (Plastic Man, L’Albero) e Matteo Frullano (La Monarchia).

Di cosa parli nel tuo disco, cosa ci racconti attraverso le tue canzoni?

Sono andato in profondità, questo dipende anche dal fatto che sono cresciuto, le esperienze che vivo adesso le vivo standoci dentro con il corpo e con la mente. Ho fatto un percorso di psicoterapia per capirmi meglio, nel mio passato ci sono tante cose su cui voglio fare luce, uno scalino dopo l’altro. Mi sono rimesso in gioco, ho rivalutato la mia storia e il mio carattere. Tutto questo mi ha portato a scrivere le canzoni, alcune sono più ironiche, altre più malinconiche. Il disco parla un po’ di tutta la mia vita dall’infanzia fino all’altro ieri. Ho voluto fare le cose in modo immediato senza finzione, lasciando le cose più “vere” possibili sia per quanto riguarda i testi che i suoni del disco, mantenendo i difetti che fanno parte della vita.

Ho letto che “La canzone che nessuno canterà” uno dei singoli può sembrare malinconica ma invece è nata in un momento molto felice della tua vita

Quando sono andato a vivere insieme alla mia ragazza, la sera sono rimasto da solo e mi è venuta un po’ di commozione ripensando a tutta la nostra storia che è stata anche travagliata. Tutti noi abbiamo lati chiari e lati scuri. A volte emergono delle ombre e abbiamo la possibilità di guardarle e curarle. Quando mi sono trovato da solo sul divano nuovo, mi sono sentito in uno spazio nostro che siamo riusciti a guadagnarci, una cosa che non è stata facile. E così ho iniziato a scrivere quella canzone. Scrivendo questo disco ho pensato soprattutto a chi ho vicino, la mia ragazza, mia figlia, i miei amici, la mia famiglia. Sono loro i miei punti di riferimento.

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