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“Bambini prodigio” sulle orme di Mozart nella Galleria dell’Accademia

Con il contributo del museo fiorentino è stato girato un film fantasy-storico nato in collaborazione con il Theater der Jugend di Vienna

Felix Metzner, Theater der Jugend

Nel 1770 un giovane Wolfgang Amadeus Mozart incontra in Italia un altro bambino prodigio: l’inglese Thomas Linley da Bath, un virtuoso del violino di 14 anni. I due, girando per Firenze in compagnia di una giovane residente, scoprono e si fanno ispirare dalla statua più iconica del mondo: il David di Michelangelo.

A questa storia è ispirato ‘Bambini prodigio – Wunderkinder – Child Prodigies’, un fantasy storico-cinematografico, una sorta di viaggio sulle orme di Mozart visibile sul canale YouTube della Galleria dell’Accademia di Firenze e su quello del Mibact.

La primavera scorsa, su invito di Cecilie Hollberg, direttore del museo fiorentino e di Gerald Maria Bauer, capo della drammaturgia del Theater der Jugend di Vienna, è stata avviata una collaborazione con la fondazione Stiftung Braunschweigischer Kulturbesitz e con l’orchestra Staatsorchester Braunschweig per realizzare un progetto online dedicato a Mozart.

Felix Metzner, Theater der Jugend

Il soggetto e il film sono stati sviluppati e realizzati dal Theater der Jugend sulla base di accurate ricerche, le scene sono state recitate dalla compagnia teatrale e filmate sul palco del Renaissancetheater di Vienna, mentre il materiale iconografico sul David di Michelangelo è fornito dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, insieme ad alcuni strumenti musicali custoditi dal museo.

“In un momento come quello che stiamo vivendo – ha commentato il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini – con musei, teatri, sale cinematografiche e i luoghi della cultura temporaneamente chiusi, l’importante collaborazione internazionale tra prestigiose istituzioni culturali, che è alla base del progetto online ‘Bambini prodigio’, dimostra quanto sia fondamentale consolidare il legame e lo scambio tra i paesi europei e mantenere viva quella speciale relazione che unisce le persone, l’arte e il patrimonio culturale”.

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