Ambiente /

Le Caretta caretta tornano in Toscana: sei i nidi monitorati sulla costa

Anche questa estate le tartarughe marine hanno nidificato sulle spiagge toscane, quattro in provincia di Grosseto e due in quella di Livorno

Si rinnova anche questa estate l’amore tra le Caretta caretta e la Toscana. Le tartarughe marine infatti hanno scelto le coste toscane per nidificare: sono ben sei i nidi scoperti e monitorati sulle spiagge, quattro in provincia di Grosseto e due in quella di Livorno.

I primi quattro ritrovamenti si registrano in Maremma, nel comune di Castiglione della Pescaia. La scoperta del primo nido risale al 9 luglio sulla spiaggia di Riva del Sole, seguita il 21 luglio da quello a Roccamare e il 25 luglio alle Rocchette.
In agosto invece arriva la notizie di altre due nidificazioni: nel golfo di Baratti, nel comune di Piombino, e sulla spiaggia di Santa Lucia, a Castiglioncello. La sesta nidificazione avvenuta alla Giannella, nel comune di Orbetello, tra il mare e le dune.

Oltre ai sei nidi accertati sono state riportate diverse segnalazioni di tracce (almeno in altri dodici casi) lasciate sulla sabbia dalle Caretta caretta, che hanno sondato la spiaggia per verificare l’effettiva possibilità di deporre le uova, ad esempio all’Isola del Giglio e a Marina di Grosseto. Attente verifiche però non hanno confermato la nidificazione.

 

Caretta caretta
Un piccolissimo esemplare di Caretta caretta

Una rete di monitoraggio e tutela dei nidi

La Regione monitora la nidificazione delle Caretta caretta, che negli ultimi anni avviene sulle coste toscane, attraverso l’Osservatorio Toscano per la Biodiversità. Arpat, che coordina la rete regionale per il recupero di cetacei, tartarughe e grandi pesci cartilaginei, anche quest’anno ha fatto il punto sui nidi scoperti.
La rete di monitoraggio comprende molti centri di ricerca pubblici e privati, musei di storia naturale, acquari, associazioni ambientaliste, università. Tra questi c’è l’Associazione Tartamare, la cui responsabile scientifica è la dottoressa Luana Papetti, che ha gestito cinque dei sei nidi toscani di questa estate.

Tutti i nidi delle Caretta caretta quindi (escluso quello della Giannella, gestito dal WWF) sono stati traslocati, ovvero spostati rispetto alla posizione originaria scelta dalla tartaruga. Gli esperti infatti hanno ritenuto che corressero qualche pericolo, a causa dell’eccessiva vicinanza alla battigia, di una forte erosione della spiaggia prescelta o dell’esposizione alle mareggiate.

L’analisi delle spiagge amate da mamma tartaruga

Il nido delle Rocchette a Castiglione della Pescaia purtroppo è stato violato. Alcuni ragazzini di notte per una bravata hanno riportato alla luce alcune uova. Dal sopralluogo della dottoressa Papetti, insieme ai Carabinieri Forestali, è emerso che ben 15 sono state danneggiate.

Su tutti questi nidi Arpat ha raccolto campioni di sedimento per eseguire l’analisi granulometrica. L’obiettivo è analizzare le caratteristiche delle spiagge scelte dalle Caretta caretta nel tempo e capire se ci sono criteri di “fedeltà” al punto prescelto. Inoltre su quattro siti (Rocchette, Baratti, San Vincenzo, Giannella) Arpat ha posizionatodei data logger nei punti di nuova collocazione delle uova. I dispositivi servono a registrare la temperatura, ad una profondità tra 30 e 40 centimetri, la stessa a cui si trovano le uova.

La tartaruga marina che ha deposto le uova a Baratti

Tartamare e WWF presideranno il nido delle Caretta caretta

Dal 42imo giorno dalla deposizione delle uova inizierà un presidio sul nido 24 ore su 24. Gli esperti misureranno la temperatura della sabbia ad ogni ora, per tenere sotto controllo l’avvicinarsi della schiusa che, normalmente, è preceduta dalla formazione di un piccolo cratere sulla superficie della sabbia, in corrispondenza della camera delle uova.
A curare questa delicata fase nei sei nidi toscani saranno l’Associazione Tartamare e il WWF, che coinvolgeranno i volontari che vorranno unirsi a questa bellissima esperienza e vivere così il momento di schiusa delle uova.

I più popolari su intoscana