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É il TartaDay! Tanti eventi in tutta la Toscana per salvare la Caretta caretta

Il progetto finanziato dall’Unione Europea ‘TartaLife’ dedica un’intera giornata per sensibilizzare il pubblico sulla piccola tartaruga di mare a rischio estinzione

Caretta caretta - © foryouinf

Anche nel 2020 si rinnova l’appuntamento con il TartaDay, una giornata interamente dedicata a sensibilizzare le persone sulla conservazione della tartaruga marina ‘Caretta caretta’.

La Caretta è una piccola tartaruga di mare, una specie a rischio estinzione. Le stime fatte nel corso degli ultimi anni dicono che nel Mediterraneo ogni anno sono oltre 130 mila le tartarughe marine di questa specie che rimangono vittime di catture accidentali da parte dei pescatori professionisti. Circa 70.000 abboccano agli ami utilizzati per la pesca al pescespada, oltre 40.000 restano intrappolate nelle reti a strascico e circa 23.000 in quelle da posta per un totale di 133.000 catture con oltre 40.000 casi di decesso. Numeri impressionanti e peraltro decisamente sottostimati: se infatti consideriamo in questo calcolo tutti i pescherecci comunitari e le migliaia di piccole imbarcazioni da pesca che operano nei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, si arriva più verosimilmente a una stima di 200 mila catture e proporzionalmente a circa 70 mila decessi.

TartaLife

Il progetto TartaLife nato grazie al programma LIFE+ dell’Unione Europea, è condotto in collaborazione con i pescatori e promosso nelle 15 regioni italiane che si affacciano sul mare. Si prefigge di ridurre la mortalità della tartaruga marina Caretta caretta attraverso la diffusione di soluzioni tecniche innovative, la formazione dei pescatori e il rafforzamento dei presidi di recupero/primo soccorso. Grazie al progetto TartaLife sono nati in tutta Italia Centri di recupero e di conservazione della Caretta caretta. In Toscana sono tre e si trovano a Marina di Ravenna, Talamone che opera sul tratto costiero da Follonica fino a Capalbio comprese Isola del Giglio, Giannutri e Montecristo e ha in dotazione 4 vasche da mille litri e una sala operatoria e a Grosseto. Il Centro di Grosseto è attivo dal 1993 e in questi anni ha recuperato ben 222 esemplari Caretta Caretta, di cui 158 sono stati riabilitati e liberati in mare. In collaborazione con l’Università di Pisa ha dato il via al monitoraggio satellitare di otto esemplari per lo studio dell’inquinamento sulle tartarughe marine.

La Caretta Caretta

Nelle acque del Mediterraneo si registra la presenza di tre delle sette specie di tartarughe marine esistenti: la tartaruga comune Caretta caretta, la tartaruga liuto Dermochelys coriacea  e la tartaruga verde Chelonia mydas. La più numerosa nei nostri mari è senz’altro la tartaruga comune (Caretta caretta), mentre la Tartaruga verde (Chelonia mydas) è meno frequente e per ragioni climatiche preferisce le coste del Mediterraneo orientale; la Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) è di comparsa eccezionale nei nostri mari e, a differenza delle altre due, non nidifica sulle coste Mediterranee. La Caretta Caretta è una specie protetta da numerose convenzioni internazionali, purtroppo è minacciata a livello planetario da numerose attività antropiche.

Tutti gli eventi in Toscana

Il TartaDay in Toscana è iniziato oggi di buon mattino con il monitoraggio delle spiagge per verificare eventuali nidificazioni. I volontari si sono impegnati nella ricerca all’Isola d’Elba presso le spiagge di Marina di Campo, Lacona e del Lido di Capoliveri, a Pisa nel litorale che va da Marina di Pisa a Calambrone. A Talamone in Maremma sono state liberate alcune tartarughe. Stasera alle ore 18 ‘Happy hour con le tartarughe marine’ a Marina di Ravenna, visita guidata al Centro di Recupero CESTHA per parlare dell’alimentazione della tartaruga marina e dei problemi legati all’inquinamento della plastica.

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