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Covid-19: in funzione il laboratorio all’Osmannoro per persone a rischio

Da oggi aperta la struttura a Firenze dedicato alla valutazione dei casi di persone provenienti dalle zone a rischio con una prima sintomatologia

Entra in funzione oggi all’Osmannoro, alla periferia di Firenze, il laboratorio Lilla dove saranno esaminate le persone che rientrano da zone a rischio per Covid-19, il nuovo coronavirus, e presentano una prima sintomatologia (febbre, tosse, problemi respiratori) che fa pensare a un possibile contagio.
“Questo ambulatorio è un’opportunità in più sul fronte della prevenzione – spiega l’assessore alla salute della Toscana, Stefania Saccardi – in collaborazione con il consolato cinese abbiamo pensato a un luogo separato per chi, di rientro dalla Cina, abbia dubbi sulla propria salute. Questo per evitare che si possano presentare situazioni di promiscuità nei pronto soccorso, nelle sale di attesa dei medici di medicina generale, negli ambulatori. E comunque non ci sarà la folla, non verranno frotte di persone. Chi verrà dovrà prima telefonare al Cup, un numero dedicato, e prenotare la visita”.

L’assessore ha spiegato, anche per tranquillizzare i cittadini che hanno uffici nelle immediate vicinanze, che l’ambulatorio ha un ingresso riservato e che le persone sono invitate a presentarsi previa prenotazione telefonica, indossando la mascherina protettiva. “La comunità cinese è informata, con comunicazioni e volantini distribuiti attraverso le associazioni. È una modalità che mette in maggior sicurezza, evitando che queste persone vadano dove ci sono altri pazienti, come è successo giorni fa con la bambina cinese, risultata poi negativa, con la quale i genitori si erano presentati al pronto soccorso”.

All’ambulatorio si accede tramite un ingresso separato da quello del Centro Cromed Salus: al suo interno, previa prenotazione telefonica al Cup, viene effettuato il test del tampone faringeo, che viene inviato al laboratorio di virologia dell’Aou di Careggi per l’analisi. Il personale sanitario consiglierà ai pazienti di tornare a casa e di restare là fino al risultato dell’analisi. Il servizio è gratuito, per accedervi si potrà telefonare a un numero dedicato attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.45 alle 18.30 (sabato 7.45-12.30). Le persone potranno presentarsi all’appuntamento usando i propri mezzi personali e indossando possibilmente una mascherina protettiva. È previsto un appuntamento ogni mezz’ora, con una previsione dunque di una ventina di test al giorno, ma la Regione si aspetta numeri inferiori. Il servizio è rivolto a chi è rintrato da meno di 14 giorni dalla Cina o da un’altra area considerata a rischio o ha avuto contatti stretti (prolungati e ravvicinati) con soggetti affetti dalla malattia, e presenta almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie.

Stefania Saccardi ha voluto fare chiarezza anche sui numeri delle persone in rientro dalla Cina. “2.500 è la previsione che ci ha comunicato il console cinese – ha detto – di questi, un migliaio almeno sono già sotto controllo da parte dell’autorità sanitaria nelle loro abitazioni. Infatti sono circa 400 i bambini rientrati dalla Cina che, a seguito della circolare del Ministero, sono stati invitati a restare a casa da scuola. Se ai bambini aggiungiamo i genitori, sono 1.200 le persone in isolamento domiciliare che vengono controllate quotidianamente. Peraltro, può darsi che queste persone non arrivino neppure, perché i voli sono bloccati”.

Quanto alla soluzione della quarantena, suggerita nei giorni scorsi dal virologo Roberto Burioni come unica arma di difesa per proteggrsi dal virus, “la quarantena è un’interpretazione fantasiosa – ha detto Saccardi – le persone arrivano in Toscana dopo essere passate da altre parti, non vengono paracadutate qui. Se deve essere presa una misura come quella che consiglia lui, sarà il Ministero a deciderlo. Noi ci atteniamo alle linee dettate dal Ministero, che valgono per tutte le Regioni, i protocolli sono quelli nazionali e internazionali. La circolare del Ministero consiglia la quarantena volontaria. A Burioni ha già risposto l’Istituto Superiore di Sanità. Noi siamo in contatto costante con il Ministero, partecipiamo a tutte le riunioni che il Ministero fa, rispetto a un’emergenza che è nazionale, non toscana”.

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