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Cresce la richiesta di sangue, l’appello di Giani: “Doniamo prima e dopo le vacanze”

Il sistema sanitario sta ripartendo e le donazioni programmate non sono sufficienti a far fronte alle necessità. L’assessore Bezzini: “Momento cruciale”

Donazioni di sangue

Prima o dopo le vacanze, non importa. L’importante è donare il sangue. La raccolta è in linea con gli anni scorsi, anzi la pandemia non ha rallentato la raccolta, ma ora che il sistema sanitario sta ripartendo a regime la domanda aumenta. Adesso l’obiettivo è accorciare le liste d’attesa e “tutto questo comporta un maggior bisogno di sangue e plasma, necessario, oltre che per il trattamento di determinate patologie, anche per la produzione di farmaci salvavita”, spiega il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che insieme all’assessore alla Salute, Simone Bezzini, e alle associazione e federazioni dei donatori della Toscana  – Avis, Frates e Anpas – ha fatto il punto sulla raccolta.

140mila donatori e crescita nella raccolta, ma la domanda aumenta

In Toscana ci sono circa 140mila donatori. Nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019 si è registrato in Toscana un aumento della raccolta di sangue pari a 2,8% a fronte di un aumento dei consumi dell’1,5%, particolarmente rilevanti a partire dal mese di marzo scorso. Nel primo semestre del 2021 le unità di sangue raccolte sono state 82.642, mentre nel 2019 hanno raggiunto quota 80.395. Nel 2020, invece, c’è stato un calo importante dovuto alla pandemia con 77.414 unità di sangue raccolte sempre nel primo semestre.

Le unità di sangue trasfuse nel primo semestre del 2021 sono state 80.858, nel 2020 invece 75.496 e nel 2019 ben 79.680. Numeri in linea, che a guardarli non creano allarme, ma le previsioni parlano di una richiesta in aumento. “È un momento cruciale – dice l’assessore Bezzini – in cui si registra un aumento della domanda e dove ognuno di noi può offrire il proprio contributo, donando sangue e plasma per garantire la piena ripresa delle attività sanitarie e continuare a dare risposte adeguate e immediate a chi ne ha bisogno. La nostra attenzione è rivolta in primo luogo ai pazienti e alle loro cure, che dipendono dalla necessità sia di globuli rossi che di plasmaderivati. Ringrazio tutti gli attori del sistema trasfusionale, il Centro regionale sangue e le associazioni dei donatori per il lavoro straordinario che portano avanti, nonostante le difficoltà determinate dal Covid”.

Le donazioni programmate non sono infatti sufficienti a far fronte alle necessità. “In questi giorni stiamo registrando una fase particolarmente critica, che necessita della collaborazione di tutti. C’è una situazione particolarmente preoccupante. Abbiamo bisogno di sangue, ma anche di plasma, – fa sapere Franco Bambi, direttore del Centro regionale sangue – Chiediamo a chi è già donatore di contattare l’associazione di appartenenza o il servizio trasfusionale di riferimento e prenotare la donazione”.

Giani scriverà agli studenti maggiorenni

“Scriverò una lettera a tutti gli studenti con più di 18 anni per invitarli a donare il sangue e per sensibilizzarli sulla cultura della solidarietà e della gratuità”, ha annunciato il presidente della Regione.

Chi fino ad ora non ha mai donato può rivolgersi alle associazioni di volontariato, che operano sul territorio, oppure a un qualunque Centro trasfusionale regionale per iniziare il percorso della donazione. Chiunque può donare, basta avere tra i 18 e i 65 anni (70 per chi è già un donatore abituale), pesare almeno 50 kg, essere ritenuto in stato di buona salute da un medico trasfusionista, programmare la donazione e recarsi presso il centro trasfusionale più vicino presente in ogni ospedale.

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