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Danze, burattini e motociclette nella coloratissima arte di Fortunato Depero a Palazzo Medici Riccardi

Fino al 28 gennaio 2024 a Firenze un’esposizione che riunisce per la prima volta 47 opere, tra cui alcuni capolavori provenienti dal Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che possiede una imponente collezione di opere date dall’artista

Per la prima volta in mostra a Firenze le opere di uno dei maestri del Futurismo: Fortunato Depero.

Fino al 28 gennaio 2024 Palazzo Medici Riccardi ospiterà Depero. Cavalcata fantastica, un’importante monografica che prende avvio dalla presenza nelle collezioni dei Musei Civici Fiorentini, di Nitrito in velocità (1932), capolavoro dell’artista normalmente esposto al Museo Novecento.

Il dipinto fu donato dall’ingegnere navale Alberto Della Ragione al Comune di Firenze all’indomani della terribile alluvione del 1966, insieme ad altre 240 opere della sua celebre collezione.

All’interno del palazzo dove i Medici ospitarono nel XV secolo gli innovatori del proprio tempo, vengono riunite per la prima volta 47 opere, tra cui alcuni capolavori provenienti dal Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che possiede una imponente collezione di opere che l’artista donò al Comune di Rovereto prima della sua morte, in parte esposte nella Casa d’Arte Futurista Depero.

“Fortunato Depero – ricorda Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – è uno dei massimi rappresentanti del Futurismo, tra le più importanti avanguardie del ventesimo secolo che, partendo dall’Italia, ha influenzato largamente il mondo dell’arte occidentale. Tra i protagonisti di quella rivoluzionaria avventura, assieme ad artisti e letterati del calibro di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, nonché del fondatore Filippo Tommaso Marinetti, Depero esplorò le nuove possibilità del linguaggio plastico e visivo, finalmente liberato dai vincoli dell’Accademia e della tradizione figurativa, per indagare i nuovi orizzonti dell’arte in un’epoca di mutamenti scientifici, tecnologici e sociali tanto profondi quanto irreversibili. Depero non fu solo pittore di grande fantasia e immaginazione, ma grande genio creativo, poliedrico e a tutto tondo, in grado di spaziare tra scenografia, tessitura, design industriale e pubblicità. Possiamo quindi dire che abbia anticipato ricerche che si radicano financo nei nostri tempi, mostrando una vocazione, mai paga, alla riunificazione di arte e vita. In mostra vedremo opere straordinarie come I miei Balli Plastici che furono anche opera per il teatro; arazzi come Cavalcata Fantastica; testimonianze delle sue collaborazioni con Clavel e Casella e del suo interesse per il mito della velocità; la sua fascinazione, infine, per la grande metropoli di New York, in cui approdò intorno alla fine degli anni Venti. Merita ricordare che questo progetto espositivo, come altri nasce, da una costola del Museo Novecento, che di Depero conserva un assoluto capolavoro, quel Nitrito in Velocità a cui viene oggi affiancato un disegno preparatorio di collezione privata. Ringrazio il Museo Mart di Rovereto e il suo presidente Vittorio Sgarbi per aver concesso importanti prestiti e i collezionisti privati che, con la loro generosità, hanno arricchito di valore scientifico questa mostra, la Città Metropolitana e tutti i suoi collaboratori per aver convintamente ospitato la Cavalcata fantastica di Fortunato Depero, assieme a tutto lo staff di MUS.E e del Museo Novecento”.

Depero, Nitrito in velocità, Museo Novecento di Firenze

La mostra

La prima parte della mostra è dedicata agli studi per scenografie, bozzetti e figurini, che nell’opera di Depero sono abitati da modernissimi pupazzi, burattini e marionette.

Fondamentale in tal senso, per una città come Firenze, è ovviamente il rimando al Maggio Musicale Fiorentino e allintenso dialogo da esso istituito con gli artisti visivi a partire dagli anni Trenta.

Depero ha saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati, temi della contemporaneità a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità.

La ricerca di nuove forme espressive si accompagna ad una grande curiosità nella sperimentazione di nuove tecniche, molte delle quali visibili in mostra, che l’artista padroneggia magistralmente: dai disegni ai collage, dai dipinti alle tarsie in panno, le opere di Depero anticipano molte delle innovazioni novecentesche.

Le collaborazioni teatrali di Depero furono intense e importanti, come quelle con i Ballets Russes dell’impresario Sergej Djaghilev, per il quale immaginò scene e costumi der Le chant du rossignol, tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij: progetto accantonato dall’impresario russo, forse anche per il carattere troppo rigido e complesso dei costumi che rischiava di intralciare i movimenti dei ballerini.

Fortunato Depero

Celebre è inoltre la sua produzione di teatro d’avanguardia con i Balli Plastici che, nel 1918, andò in scena a Roma con automi in legno in sostituzione degli attori.

Una seconda parte della mostra sarà idealmente incentrata sulla lavorazione degli arazzi, vere e proprie “tarsie in panno” tra cui spicca la maestosa Cavalcata Fantastica, espressione della grande varietà di tecniche esplorate dall’artista nel corso della sua vita.

Un’ultima sezione presenterà infine un approfondimento sul mito della velocità, all’origine di molte opere di Depero, che nel 1915 dichiarò insieme a Balla, nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo:Un’analogia profonda esiste fra le linee-forze essenziali della velocità e le linee-forze essenziali d’un paesaggio. Siamo scesi nell’essenza profonda dell’universo, e padroneggiamo gli elementi. Giungeremo cosi, a costruire l’animale metallico”.

Fortunato Depero

 

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